Rassegna stampa

L’Italia alla Fifa: ”Pronti alla moviola”

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 10-10-2014 - Ore 09:59

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L’Italia alla Fifa: ”Pronti alla moviola”

Moviola in campo in A dalla stagione 2015-2016? Beh, per dirla alla Trapattoni, non dire gatto se non ce l’hai nel sacco, ma quantomeno l’Italia pallonara gli sta prendendo le misure proprio nello stesso giorno in cui la Lega di basket ha annunciato l’introduzione dell’instant replay su tutti i campi di A. Per non restare indietro, sempre ieri la Federcalcio ha ufficializzato, con una lettera inviata dal presidente Carlo Tavecchio al numero uno della Fifa Sepp Blatter, la disponibilità a sperimentare la tecnologia. Tavecchio ha quindi messo nero su bianco quello che aveva annunciato all’indomani delle polemiche seguite a Juve-Roma. Un passo che mette l’Italia in scia alla Fifa, dopo l’apertuta alla moviola fatta da Blatter durante il Mondiale brasiliano. In realtà manca ancora il via libera alla sperimentazione (tra un poco spigheremo tempi e modalità di questo percorso non semplice) da parte dell’Ifab (l’associazione custode delle regole del calcio, la sola deputata alle modifiche), ma la Figc ha anticipati tutti con un «sì» convinto. Sacco aperto. E veniamo al «gatto ».

LO SCOGLIO IFAB - L’apertura di Blatter non è stata casuale: dopo il successo della goal line, il presidente Fifa si è convinto che non si può più rinviare l’introduzione delle tecnologia. Propone un modello tennis, con 2-3 richieste per squadra a partita su cose certe (fuorigioco in primis, ma anche espulsioni e rigori).

 

Per ottenere il semaforo verde alla sperimentazione dovrà attendere il 28 febbraio, quando a Belfast si riunirà l’Ifab. Servono 5 voti su 8 per accendere la moviola: 4 sono sicuri (li gestisce Blatter), ma è probabile che almeno una delle Federazioni britanniche voti a favore. Se fosse così, il gatto sarebbe nel sacco. Ma non è finita.

 

I TEMPI - L’ok potrebbe essere solo per l’idea-moviola, ma l’Ifab avrebbe facoltà di chiedere approfondimenti. Un progetto completo che risponda a vari quesiti. Tipo: chi si occupa delle telecamere? Chi visiona le immagini? Chi decide in caso di episodio dubbio? Sarà l’arbitro centrale ad avere l’ultima parola? E via discorrendo. Se fosse così passeranno molti mesi (magari un anno) prima del vero via libera alla sperimentazione. Ma è chiaro che la Fifa spinge per tempi più brevi: ecco perché il 2015 (in vista una rielezione per Blatter) do- Carlo Tavecchio, 71 anni ANSA vrebbe essere l’anno buono. E torniamo all’Italia: testare la tecnologia nel Paese che più ne fa uso è di sicuro una scelta logica. Se la sperimentazione supera l’ostacolo Italia, andrà bene ovunque. Dove provarla? La semplice Coppa nazionale suonerbbe riduttiva, mentre il campionato di A 2015-2016 sarebbe l’ideale. Tavecchio spiega: «Intendiamo impegnarci con crescente intensità per tutelare le tradizioni del calcio, ma al tempo stesso favorire un’opera di modernizzazione che consenta al nostro amato sport di continuare a vincere le sfide globali del consenso e della partecipazione popolare ». Non resta che attendere per sapere se il gatto-moviola finirà nel sacco italiano.

Fonte: Gazzetta dello Sport - CENTI

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