Rassegna stampa

La Serie A emigra: partite all’estero

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 05-11-2019 - Ore 08:35

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La Serie A emigra: partite all’estero

IL MESSAGGERO - BUFFONI - Il calcio è sempre più televisivo, ma è guardando le partite dal vivo che si resta rapiti dalla sua magia. Lo sa benissimo la Lega di serie A che, attraverso il suo amministratore delegato Luigi De Siervo, auspica «almeno una partita a stagione da far disputare all'estero». Il perché non è un segreto per nessuno: aumentare il fatturato. «La nostra sfida e quella delle altre leghe europee - spiega De Siervo - è di andare a conquistare nuovi mercati e questo lo si fa andando a giocare partite all'estero e creando un percorso di avvicinamento al nostro campionato e al nostro Paese». La serie A si candida a esportare i suoi gol da tre punti e non più quelli di amichevoli di lusso o eventi straordinari, come la finale di Supercoppa che già da anni varca i confini nazionali (anche quest'anno si giocherà a Riad, Arabia Saudita). La Nba già da anni porta in giro per il mondo i suoi giganti. Sabato scorso sono stati 29 anni dalla prima volta: 2 novembre 1990, Phoenix Suns-Utah Jazz si affrontarono a Tokyo. Dal 2011 la Nba ha nella O2 Arena di Londra il suo quartier generale europeo. Anche la Nfl, football americano, dal 2007 emigra e anche per la palla ovale la meta preferita è Londra, stadio Wembley, dove giusto domenica scorsa gli Houston Texans hanno battuto 26-3 i Jacksonville Jaguars. Il calcio europeo ci sta provando. L'anno scorso è stata la Liga spagnola ad andarci vicino: Girona-Barcellona il 26 gennaio scorso si sarebbe dovuta giocare a Miami, in Florida. Era già stato pianificato tutto, compresi rimborso e ospitalità (volo e hotel) per gli abbonati o i possessori del biglietto del Girona. Saltò tutto a un mese dall'evento, ufficialmente per mancato accordo fra gli organizzatori. In realtà pare fu la Fifa a opporsi. Politici e tifosi, invece, bloccarono l'export delle partite di Premier League inglesi. «Stiamo aspettando che prima Fifa e poi Uefa creino delle regole certe», conferma De Siervo.

DIRITTI TV E PIRATERIA Calcio sempre più evento tv, si diceva. E le tv sono sempre più al centro del terreno di gioco. Ieri Sky e Dazn (detentori dei diritti fino al 2021) sono state ricevute dal Consiglio di Lega, a cui hanno presentato il loro impegno a sostegno del campionato italiano. «E' stato un fatto molto positivo - ha commentato l'ad di Lega - Sky ha presentato il nuovo management, con il nuovo ad (Maximo Ibarra, ndr) che ha ribadito l'interesse Sky verso la serie A. Dazn ci ha illustrato un piano industriale che vede il nostro campionato al centro dello sviluppo in Italia e in altri 7 paesi esteri». Sullo sfondo c'è la partita per l'assegnazione dei diritti per il triennio 2021-2024, per assegnare i quali è atteso il bando. Tornano in scena gli spagnoli di Mediapro, che ieri hanno consegnato la loro proposta di partnership per la realizzazione di un canale della Lega: «L'analizzeremo con calma - spiega De Siervo - e la porteremo in assemblea entro fine mese». Pay tv fa purtroppo rima con la guerra alla pirateria, ingaggiata con decisione dal calcio italiano. «Sul cosiddetto pezzotto - conferma De Siervo - è cominciata, lo dico con ironia, una caccia all'uomo o alla donna e a chiunque pensi di poterla fare franca. Il consumo digitale di materiale illegale lascia una traccia indelebile, un filo di Arianna digitale. Le autorità a ritroso stanno rintracciando tutte le persone e stanno arrivando le prime multe pesanti e anche i primi arresti».

Fonte: IL MESSAGGERO

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