Rassegna stampa

Le anziane sorelle padrone del Chievo. E il Bologna ha un cardinale sponsor

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 12-10-2015 - Ore 06:51

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Le anziane sorelle padrone del Chievo. E il Bologna ha un cardinale sponsor

CORRIERE DELLA SERA - GEREVINI - Dai club quotati in Borsa alle società appena arrivate dalla serie B: ecco un’analisi approfondita (in due puntate) su tutte le proprietà delle venti società della serie A. Con alcune sorprese, molte curiosità e qualche punto interrogativo. Prima tappa. 

Du e anziane sorelle sono proprietarie di un club di calcio di serie A. Un dipendente delle Ferrovie quest’estate ha rilevato il 45% di un’altra squadra di A. Il cardinale sponsor. I 111 soci del Milan. I prestanome, le coperture societarie all’estero. E i club campioni di trasparenza. Andiamo a vedere fino in fondo «chi controlla e come» le 20 società di serie A. 
Juventus, Lazio, Roma
Sono i tre club quotati in Borsa. Dunque con alti standard di trasparenza e comunicazione. A Torino la famiglia Agnelli governa tramite la holding quotata Exor che ha il 64% della Juve. Nick Train e Michael Lindsell, due londinesi gestori di fondi, hanno fatto insistenti acquisti in Borsa tanto da portarsi nella City il 5%, diventando i secondi soci. La proprietà della Roma (78%) è invece di due società del Delaware, paradiso fiscale nel cuore degli Usa. Non sono giuridicamente di James Pallotta ma il numero uno della Roma ne è il dominus. La Lazio ha il 34% flottante in Borsa ma il resto è nelle immobiliari e società di pulizia di Claudio Lotito. 
Chievo
No n si discute: il Chievo è un fenomeno (duraturo) di lungimirante gestione e Luca Campedelli ne è l’artefice. Tutti ritengono che il Chievo sia suo attraverso la Paluani di cui, a leggere le cronache e anche Wikipedia, lui è «il maggiore azionista». In realtà le «padrone» della Paluani, e quindi del Chievo, con un’ampia maggioranza, sono le sorelle Maria Adua (79 anni) e Berta Cardi (84). Cioè mamma e zia di Campedelli che dunque deve farsi approvare i bilanci da loro. Non solo: un’anziana e sconosciuta signora di Nogara (Vr), Giovanna Veronesi (78 anni), ha in mano un altro 16% della squadra. 
Atalanta 
A Bergamo Antonio Percassi, ex difensore nerazzurro anni 70, custodisce l’80% dell’Atalanta (il resto è suddiviso tra 150 soci) nella holding Odissea, insieme alla catena di prodotti cosmetici Kiko (653 negozi per 430 milioni di fatturato) che porta ricchi dividendi. 
Milan
Sil vio Berlusconi controlla il Milan al 99,93% tramite la Fininvest. Tutto noto tranne che in quello 0,07% sono compresi ben 111 soci, dal giornalista Carlo Pellegatti all’ex n°1 dell’Eni Paolo Scaroni. Furono azioni distribuite come optional degli abbonamenti vip ai tempi della presidenza di Giussy Farina. 
Frosinone
Q ui siamo agli antipodi. Un piccolo club con budget limitato che compete al massimo livello. Il maggiore azionista, l’imprenditore Maurizio Stirpe (Prima spa, 2.200 dipendenti, componentistica per auto e moto) è affiancato da un gruppo di manager della sua azienda, anch’essi soci rilevanti del Frosinone. A luglio il 45% del club messo in vendita da Arnaldo Zeppieri è stato acquistato da Vittorio Ficchi, presidente del Basket Ferentino (A2). «Manager e imprenditore», riportavano le cronache ma in sostanza, sfrondato dell’auto marketing, dipendente delle Ferrovie. Ha firmato assegni per 2,4 milioni. La Banca Popolare del Frusinate l’ha finanziato. «E io — dice — ho dato in pegno i risparmi di famiglia ma spero con il marketing di far fronte ai debiti e rientrare dell’investimento». Intanto a dar retta al sito del club e a quello della Lega, Ficchi è uno dei due vicepresidenti del Frosinone, con Stirpe presidente. Ma è «per bellezza» perché nella realtà il Frosinone ha un unico amministratore, Maurizio Stirpe. 
Bologna
Joe & Joey hanno divorziato. Tacopina è fuori, il canadese Saputo, figlio di un industriale dei formaggi da 7,3 miliardi di fatturato, comanda da solo. Ma ancora non è chiaro qual è la porta d’ingresso dei suoi soldi. Il Bologna fa capo alla lussemburghese Bfc 1909 Lux che è totalmente controllata dalla connazionale Fastpad, costituita da un gruppo di avvocati. Saputo dove è entrato? Il Bologna intanto langue in fondo alla classifica. E la Faac (cancelli automatici), il main sponsor di proprietà dell’arcidiocesi guidata dal cardinale Carlo Caffarra, prega per una rapida risalita. 
Sampdoria 
Massi mo Ferrero canta, balla, dichiara, commenta e comanda. La Samp è il suo palcoscenico. Però a essere pignoli, Ferrero senior non ha nemmeno un’azione. La Samp è della figlia Vanessa. 
Verona
È d avvero Maurizio Setti il proprietario del Verona? Il club è controllato al 100% dalla HV7 di Carpi che finanzia la squadra con un prestito da 14 milioni (in parte restituito) al tasso del 6%. HV7 si è indebitata a sua volta, al 5,5%, con la controllante lussemburghese Falco Investments. E la Falco ha raccolto i soldi piazzando un prestito obbligazionario da 20 milioni (il vero polmone finanziario dell’operazione Verona) a ignoti sottoscrittori. Sopra la Falco c’è un’altra holding, la Seven e infine, in cima alla catena, una fiduciaria, la Argos, che copre qualcuno. Dov’è Setti? E se è il proprietario, perché questa costruzione così «carbonara»? 

Fonte: CORRIERE DELLA SERA - GEREVINI

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