Rassegna stampa

Le curve non ci sono. Tutto lo stadio urla contro i napoletani

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 17-02-2014 - Ore 08:38

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Le curve non ci sono. Tutto lo stadio urla contro i napoletani

Allora il problema non sono solo le curve. Se fuori dall’Olimpico erano stati esposti due striscioni di protesta («Meglio una curva chiusa che una curva ammaestrata» e «Bossi, Maroni e Salvini, quando la discriminazione regala quattrini… »), dentro si sono sentiti gli stessi cori che alla Roma dopo la gara con il Napoli del 5 febbraio sono costati due giornate di squalifica delle curve stesse, anche senza tifosi in Sud e in Nord. Solita musica, stavolta dai distinti Sud: «Oh Vesuvio, lavali col fuoco» e «Odio Napoli » quasi a voler sfidare Giudice sportivo, Corte di Giustizia federale e Alta Corte del Coni, che sabato sera aveva rigettato l’urgenza del club per riaprire le curve per la partita di ieri.

NOVITA’ - Hanno iniziato i distinti, subito applauditi dalla tribuna Monte Mario. Dopo il gol del vantaggio di Destro anche una parte della stessa tribuna si è unita al coro. Se in passato la Monte Mario, con altri applausi, contribuiva a «oscurare» i cori delle curve, stavolta ha fatto da cassa di risonanza. Tutto questo, mentre in tribuna Tevere avevano deciso di esporre gli striscioni capovolti, con l’eccezione di uno proprio contro la chiusura delle curve: «Non c’è vera Roma senza il suo tifo, riaprite le curve ». Il d.g. Baldissoni, prima della partita, non ci era andato leggero: «Difficile commentare la situazione grottesca in cui è il calcio italiano. L’applicazione di questa norma si è rivelata incoerente. Non facciamo mai polemiche contro gli arbitri e il sistema, ma con lo stesso stile pretendiamo risposte urgenti». A rispondergli, sono stati i tifosi della Roma. Domani, a questo punto, la strada del club – che sarà all’Alta Corte per discutere nel merito il ricorso per la chiusura delle curve per RomaInter di sabato 1° marzo – sembra farsi in salita.

CONSEGUENZE - Non è tutto: se, come prevedibile, i tre ispettori della Procura federale (due sotto le curve, uno tra le panchine) avranno segnalato i cori, rischiano grosso anche i Distinti e la Monte Mario, anticamera della chiusura dell’intero stadio. Il tutto senza considerare che sulla Roma, dopo la revoca della sospensiva per i cori di discriminazione razziale di RomaNapoli di campionato con quelli di RomaNapoli di Coppa Italia, pende ancora la squalifica delle curve dopo MilanRoma del 16 dicembre (il caso del presunto coro «rossoneri squadra di neri»), sospesa in attesa di accertamenti. L’Olimpico non ha risparmiato neanche Mihajlovic: «Sinisa zingaro» prima della partita, «mettete a sede» dopo il 30 di Destro.

Fonte: La Gazzetta dello Sport - Calabresi

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