Ma De Rossi ci crede: «Conte, aspettami»
GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI/GRAZIANO - A raccontare la differenza, è anche il ticchettare dell’orologio. Due ore prima dei compagni – cioè ieri mattina alle nove – Daniele De Rossi ha infatti varcato i cancelli del centro sportivo Bernard Gasset. Per lui terapie, potenziamento, esercizi specifici per neutralizzare il più possibile i danni della brutta botta subita appena sopra il ginocchio contro la Spagna. Insomma, il centrocampista della Roma non ha ancora rinunciato alla Germania: lotta, lavora duro, ha la sensazione di essere all’ultima grande occasione personale in azzurro (ma Ventura all’inizio lo vorrà nel gruppo) ed è di fatto pronto a «cadere» sul campo piuttosto che rinunciare senza combattere. «Mister, aspettami, io ci provo fino alla fine, non mollo…», avrebbe ripetuto a Conte ieri. E chi gli sta vicino conferma la sua determinazione nel non voler restare ai margini di una partita che potrebbe davvero aprire prospettive clamorose per una spedizione partita fra lo scetticismo generale e ora promossa dalla critica internazionale come mina vagante. In tempi di slogan senza costrutto, onore a un 32enne che, con i fatti, manifesta attaccamento alla maglia e rispetto per il gruppo. Sia chiaro, per partite titolare con la Germania siamo sempre nel campo delle probabilità, ma quelle di De Rossi sono in lenta e costante ascesa. L’ultima parola arriverà solo poco prima della gara. Di positivo c’è che, man mano che si gioca, il dolore cala perché il muscolo si scalda, senza contare che perdere gli allenamenti non è così grave, visto che si tratta di mantenimento. Di negativo c’è che, anche arrivasse il recupero, De Rossi non avrebbe l’autonomia per 90’, e quindi un cambio andrebbe di sicuro fatto.
LA CARTA DARMIAN – C’è una alternativa: sempre 3-5-2, ma dentro Darmian sulla destra, fuori Sturaro, Florenzi interno. Nel caso in cui De Rossi dovesse farcela, i dubbi di formazione sparirebbero, e in campo scenderebbe la stessa formazione che ha chiuso l’era della grande Spagna. Nelle corde azzurre c’è infine sempre il teorico 4-4-2, da adottare anche a gara in corsa: Buffon in porta; Barzagli, Bonucci, Chiellini e De Sciglio dietro; Florenzi e Giaccherini esterni; Parolo-Sturaro coppia centrale; Eder e Pellè di punta. Resta intanto in infermeria Antonio Candreva, che a sua volta lavora per non avere rimpianti in caso di passaggio del turno: la lesione all’adduttore migliora, e l’esterno della Lazio punta a rientrare almeno per un’eventuale finale.
Fonte: GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI/GRAZIANO