Rassegna stampa

Nel nome di Boskov, la missione di Mancini “Recupero Balotelli”

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 16-05-2018 - Ore 07:29

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Nel nome di Boskov, la missione di Mancini “Recupero Balotelli”

REPUBBLICA - CURRO' - Un rapporto controverso con l’azzurro da calciatore, ora la voglia di prendersi la rivincita in panchina. “Una base di 30-35 calciatori forti esiste”

 
FIRENZE Era di maggio. Molto si è romanzato su quella tournée americana della Nazionale. 1984. Orwell contro Bearzot, fantascienza contro coscienza, il ct monumento che punisce, causa gita serale a New York con due veterani, la recluta diciannovenne Roberto Mancini, fresco di debutto in Canada dopo staffetta nell’intervallo con Bruno Giordano. Ma tanta acqua è scesa nel frattempo dalle cascate del Niagara e 34 anni dopo, sempre di maggio, è arrivata a Coverciano la presentazione di Mancini ct, core grato: «Era la mia aspirazione e l’ho realizzata al momento giusto: bisogna fare qualcosa per la Nazionale. Ho iniziato a pensarci qualche mese fa, quando ho deciso che avrei lasciato lo Zenit. Credo che i miei genitori siano fieri di me. Lo sarebbe stato anche il mio maestro Boskov. Che cos’avrebbe detto? Dove altri vedono sentieri, Mancini vede autostrade ».
L’autostrada da San Pietroburgo deposita a Firenze un cosmopolita della panchina, che tende la mano a Balotelli e annuncia senza eccessi verbosi il manifesto della concretezza: non sarà un fanatico degli schemi, un integralista dello stage, un guerrigliero al fronte contro i club: «Voglio rivedere il Mario dell’Europeo 2012. Spero che sia maturato: se ha perso questi ultimi anni, forse qualche colpa ce l’ha. La tattica va adattata ai calciatori e gli stage li farò soltanto se potrò, per vedere qualche giovane. I club vanno rispettati, i giocatori oggi scendono in campo tantissimo. Una rosa ampia serve per fare riposare qualcuno».
Serve soprattutto la riscossa: l’Italia è 20ª nella classifica Fifa e senza Mondiale cadrà ancora più in basso. Tra 12 giorni a San Gallo con l’Arabia Saudita che farà il Mondiale come il Panama e l’Islanda e gli azzurri invece no - la vittoria è necessaria anche per il morale: l’1 giugno a Nizza con la Francia e il 4 giugno a Torino con l’Olanda non sono ammesse figuracce. Il contratto è biennale: fino a Euro 2020, con rinnovo fino al Mondiale 2022 in caso di qualificazione all’Europeo, parte fissa da 2 milioni di euro netti a stagione e parte variabile legata al bonus per la qualificazione stessa ( 1 mln), ai diritti d’immagine e ai premi per le vittorie. La durata è congrua col lavoro di ricostruzione: «Tocca a noi riavvicinare la gente. Vorrei riportare l’Italia dove merita. Non vinciamo l’Europeo da tantissimi anni».
Tutte le strade portano a Roma, dove il 12 giugno 2020 inizierà il primo Europeo itinerante a 24 squadre, impossibile da fallire. Mancini ha la data bene stampata in mente: «Non andare al Mondiale è un lutto, ma è capitato anche ad altre nazionali. L’introduzione delle seconde squadre è utile, se ci giocano tanti italiani. Gli stranieri servono per imparare, se sono bravi. Ma una base di 30- 35 italiani forti esiste » . Il lavoro è iniziato subito con le riunioni operative. Sarà stretta la collaborazione con Di Biagio, che da ct ad interim del dopo Ventura torna alla guida dell’Under 21. Nello staff entrerà come vice Evani. È probabile l’ingresso di 3 collaboratori storici del ct: il preparatore dei portieri Battara, gli assistenti Gregucci e Salsano. Da stabilire l’eventuale contratto a gettone per il preparatore atletico Carminati. Il ruolo di Pirlo dipenderà dal diretto interessato: « So che vuole cominciare a fare l’allenatore: da parte mia porte aperte».
Anche i due veterani della squadra avranno carta bianca: « De Rossi? Se ci sono giocatori ancora tra i migliori, perché no » . Buffon avrà facoltà di presentarsi nel ritiro di Torino il 2 giugno per la partita d’addio con l’Olanda del 4. Il ritiro del 22 maggio sarà assai allargato. L’infortunio di Verratti ne ritarderà a settembre, nella Nations League con Polonia e Portogallo, l’eventuale prova da trequartista del 4-2-3-1. Per ora è verosimile il 4-3-3, col trio avanzato Chiesa- Balotelli- Insigne e con Cristante interno. Il debuttante dell’Ontario, da calciatore azzurro, ha sommato 36 presenze, poche in rapporto al talento. Ora può prendersi la rivincita.

Fonte: REPUBBLICA-CURRO'

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