Rassegna stampa

Nainggolan capoccia

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 08-01-2014 - Ore 07:41

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Nainggolan capoccia

«Finalmente ce l’abbiamo fatta». Già, anche se con sei mesi di ritardo. Ma quando ha visto Sabatini a Trigoria, Nainggolan non ha potuto far altro che abbracciarlo con quella frase lì. Perché Radja (che in indiano vuol dire re, monarca) alla Roma voleva venire già la scorsa estate, quando sembrava tutto fatto e Cellino fece saltare l’affare in extremis. E perché nel tourbillon di squadre che lo volevano (l’hanno cercate Milan, Inter, Juve,Napoli e Fiorentina), lui ha scelto la Roma. «È stata decisiva la sua volontà di andare in giallorosso e noi, nell’anno del Mondiale, abbiamo voluto accontentarlo», ha detto ieri Nicola Salerno, d.s. del Cagliari. «Dimenticare la Sardegna? Mai!!!», è stato la risposta di Radja, via twitter.

Sbarco a Trigoria La giornata di ieri è stata lunga e faticosa. Ma, come sempre, il «Ninja» l’ha affrontata con il sorriso stampato sul volto. Sbarcato a Fiumicino alle 15.30, è volato a Trigoria per la firma del contratto e la conoscenza del suo nuovo mondo. Prima l’abbraccio con Sabatini, poi con gli altri dirigenti (Baldissoni, Fenucci e Zanzi) e i nuovi compagni. A dargli il benvenuto Totti, De Rossi, Benatia e Pjanic, quindi l’incontro con Strootman («Finalmente uno con cui non devo parlare in inglese», ci ha scherzato su Kevin, visto che fiammingo ed olandese sono simili) ed il resto dei compagni. «Benvenuto tra noi», le prime parole di Garcia, con cui poi Nainggolan si è intrattenuto in disparte, prima di andare in serata al Campus Biomedico per le visite mediche di rito.

Doppia firma Nainggolan ha firmato fino al 2018, guadagnerà 1,4 milioni di euro più bonus, per la sua metà la Roma verserà 9 milioni di euro al Cagliari (3 per il prestito oneroso, 6 a giugno per la prima comproprietà, nel giugno 2015 Roma e Cagliari discuteranno la seconda). Ieri sono stati tanti a fargli gli auguri, dal compagno di nazionale Kompany («La Roma è un grande club, sono sicuro che farai bene») all’amico del cuore Mauricio Pinilla («Fai vedere a tutti che sei il più forte fratello, mi mancherai»), con cui ha condiviso tante storie di campo e non in Sardegna. Lui ha ringraziato tutti firmando poi un’altra volta, stavolta una lettera sul sito del Cagliari. «Per un sardo è difficile lasciare la propria isola. Lo è anche per me, che ormai lo sono d’adozione. Sono felice per un passo importante nella mia carriera, dispiaciuto perché lascio un posto dove sono cresciuto come uomo e calciatore. Ero convinto che qui si sarebbe potuto fare qualcosa di importante, purtroppo alcuni problemi ci hanno allontanato dai tifosi e dall’isola, impedendo la realizzazione del progetto. Per questa maglia ho sempre dato il massimo, questi anni li porterò sempre dentro di me».

Già in campo? Oggi per Radja ci sarà il suo primo allenamento in giallorosso, con Garcia che vorrà capire se puntarci subito o no. Con la squalifica di De Rossi e l’assenza di Pjanic, domenica con il Genoa dovrebbe essere già in campo, ma potrebbe giocare uno spezzone già domani in coppa con la Samp. Ha scleto il 44 («Il 4 ce l’ha già Bradley, vorrà dire che mi toccherà raddoppiare gli sforzi», ci ha scherzato su) e sta cercando casa a Casal Palocco, ad un soffio dal mare, dove andrà a vivere con la moglie Claudia (sarda) e la figlia Aisha (2 anni, Radja ha anche un altro bimbo in Belgio). Da lì, in questi sei mesi, cercherà anche di convincere Wilmots a portarlo al Mondiale. «Con lui la Roma può ancora vincere lo scudetto, non vediamo l’ora di abbracciarlo», ha detto Rizky Noordiansyah, presidente dell’Indonesia Club Roma. Se Radja andrà al Mondiale, la tournée di fine stagione in Indonesia (che è casa sua) Radja la salterà. Ma, c’è da scommetterci, per andare in Brasile il Ninja è pronto volentieri ad un sacrificio...

Fonte: GASPORT - PUGLIESE

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