Rassegna stampa

Nazionale, lo schema per i Mondiali: la chiave è la verticale De Rossi-Pirlo

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 02-06-2014 - Ore 19:05

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Nazionale, lo schema per i Mondiali: la chiave è la verticale De Rossi-Pirlo

La bocciatura di Pepito Rossi all'ultimo esame per ragioni psicologiche dopo i tanti sacrifici per tornare (non sarebbe ancora libero dal blocco mentale per il grave infortunio al ginocchio) è già materiale per la storia azzurra del Mondiale 2014: a seconda del risultato del campo in Brasile, passerà in archivio come una scelta ininfluente, se le cose andranno bene, o come un azzardo, se l'avventura della Nazionale finirà male. La si può comunque fin d'ora classificare come una decisione forte di Prandelli, che ha diviso tifosi e critica, come già accadde con l'esclusione di Gilardino e Criscito dalla lista dei 30 e come è avvenuto anche per Destro, che non ha nascosto delusione e amarezza, mentre Insigne esibiva la felicità per la promozione in extremis.

DARMIAN SPRINT, ROMULO METEORA - Tutti gli altri tagli dalla lista dei 23, ad eccezione di quello forzato e dolorosissimo di Montolivo che ha portato al ripescaggio di Parolo e alla scalata di Aquilani nelle gerarchie, erano già annunciati dall'evidenza delle scelte del ct nelle prove tattiche a Coverciano. La rinuncia a Maggio, giudicato in ritardo di condizione per i guai fisici rispetto ad Abate e soprattutto sorpassato dall'emergente Darmian. La rapida scomparsa della meteora Romulo e di Pasqual dal radar del ct. Il ruolo di riserva viaggiante di Ranocchia, con gli acciaccati Barzagli e Paletta impegnati a raggiungere la forma migliore per il debutto di Manaus con l'Inghilterra.

VERRATTI OUTSIDER, CASSANO LEADER -
 La cosa certa, dall'analisi più approfondita dell'elenco degli eletti di Prandelli, è che oltre ai veterani del 2006 (Buffon, Pirlo, De Rossi) sono tre i potenziali protagonisti e le variabili del Mondiale azzurro: il riabilitato Cassano, il lunatico Balotelli e lo "straniero" Verratti, reduce dall'ottima stagione col Psg. Immobile, appena ingaggiato dal Borussia Dortmund, parte in seconda fila, ma conta di guadagnare posizioni. La lista è stata decisa in base a criteri tecnici, fisici e tattici. L'idea è che ogni titolare debba avere una controfigura in grado di rimpiazzarlo senza contraccolpi, in un Mondiale più che mai condizionato, secondo le previsioni, dal clima e dalle difficoltà di recupero atletico tra una partita e l'altra. Anche la duttilità nel cambiare modulo durante le due fasi di gioco e in generale nel variare tattica durane la gara è una qualità ritenuta a maggior ragione prioritaria, per evitare il più possibile le corse a vuoto. 

LA VERTICALE DE ROSSI-PIRLO - Tatticamente la Nazionale si dovrebbe muovere sul canovaccio mandato a memoria a Coverciano. Quando la palla è degli avversari, si schiera col 4-1-3-2 e con De Rossi davanti alla difesa. Quando invece fa gioco - il che dovrà avvenire in prevalenza, nelle ambizioni del commissario tecnico, grazie al centrocampo dedito al palleggio - le posizioni cambiano. De Rossi arretra al fianco di Barzagli e Chiellini, plasmando una linea a tre davanti a Buffon. I due terzini Darmian e De Sciglio avanzano, trasformandosi in esterni di spinta. Marchisio asseconda l'istinto di incursore. Cassano diventa la catapulta per Balotelli, partendo da sinistra. Ma la novità è soprattutto Pirlo: fa il regista a tuttocampo, libero di muoversi a piacimento e di sottrarsi all'abituale pressing, che gli tocca di solito quando è regista arretrato. Se i ct avversari gli destineranno un marcatore a uomo, si voteranno all'inferiorità numerica a centrocampo. Nelle intenzioni della vigilia l'inedita verticale De Rossi-Pirlo è la variante cruciale: se funziona, può fare la differenza.

UNA MAGLIA PER 4 -
 L'infortunio di Montolivo ha aperto un'emergenza dell'ultima ora: nessuno ha le sue caratteristiche di eclettismo e chiunque sia il sostituto del pupillo di Prandelli  -  Verratti, Motta, Candreva o Aquilani  -  non sarà la stessa cosa. La correzione del meccanismo studiato dal ct andrà verificata negli allenamenti che restano prima dell'Inghilterra. Cerci, Candreva e Insigne hanno il ruolo di alernative in corso d'opera, magari per il passaggio al 4-3-3 (o al 4-5-1 mascherato) e per il raddoppio sulle fasce laterali. L'infoltimento del centrocampo e il pressing alto nella metà campo avversaria saranno in ogni caso la base del gioco azzurro in Brasile. Servirà un ritmo molto più elevato rispetto al campionato italiano e anche per questo l'incognita climatica, tanto studiata durante il ritiro, viene considerata un ostacolo da non sottovalutare.   

IL GIOCO DELLE COPPIE -
 La teoria dei doppioni  -  due giocatori dalle caratteristiche simili per ogni ruolo  -  ha trovato conferma nelle prove di Coverciano, con tanto di gerarchie che le riserve cercheranno di sovvertire, forti anche del possibile turnover per attenuare la fatica. Davanti ai portieri Buffon, Sirigu e Perin (che ha tenuto fuori il trentunesimo Mirante) i terzini destri sono Darmian e Abate (scartato Maggio), i centrali di destra Barzagli e Paletta (Ranocchia), quelli di sinistra Chiellini e Bonucci, il terzino sinistro De Sciglio (Darmian e Chiellini le alternative, Pasqual era in sovrannumero). In mezzo il dubbio è su chi farà l'interno destro al posto di Montolivo, che nelle prove aveva come controfigure Candreva e il bocciato Romulo, ma che a Londra è stato sostituito da Aquilani e che può teoricamente essere rimpiazzato anche da Verratti, Marchisio o Motta, anche se ognuno di loro ha caratteristiche diverse. I centrocampisti difensivi sono De Rossi e Thiago Motta, gli interni sinistri-incursori Marchisio e Parolo (o Aquilani, se prevarrà l'esigenza del palleggio). Pirlo e Verratti sono i registi a tuttocampo. A Balotelli e Immobile (fuori Destro) è delegato il compito fondamentale di fare gol. Il ruolo meno catalogabile è quello di rifinitore-seconda punta-falso nueve: senza Rossi, sarà tutto di Cassano, con Cerci e Insigne, altrettanto atipici, come rincalzi. La teoria è fatta. Adesso è il momento della pratica.

 

Fonte: Repubblica.it/E.Currò

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