Rassegna stampa

Ora il duello pare Conte-Garcia ma occhio a rimonte e sorprese

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 24-11-2013 - Ore 08:15

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Ora il duello pare Conte-Garcia ma occhio a rimonte e sorprese

Il bello sta nell’imprevisto. Chi puntava (come da logica) su Verona, Milan e Napoli non aveva fatto i conti con Lazarevic, Perin (e Gilardino) el’immenso Cassano. Gli antipasti di giornata consegnano alla cronaca la gioia del Chievo, il sudore giustamente premiato del Genoa, la rabbia di Balotelli che fallisce un altro rigore, e la felicità del Parma che sbanca Napoli. Il campionato spedisce messaggi di preoccupazione su Benitez (seconda sconfitta consecutiva) e su Allegri (non vince da 5 turni). A Napoli, è inevitabile, cala l’entusiasmo: la sfida di martedì a Dortmund rischia di essere già lo spartiacque della stagione. A San Siro c’è contestazione, i tifosi attaccano giocatori e dirigenti: ambientino surriscaldato, l’allenatore è sempre in bilico e la trasferta di Champions a Glasgow è dietro l’angolo. Mettiamola così: ci sono stati momenti migliori…
Dopo l’antipasto, ecco le «portate» pesanti. L’attenzione si sposta sul duello di testa:Roma contro Juve. Separate da un punto in classifica, le squadre di Garcia e di Conte sono, al momento, il meglio espresso dal calcio italiano. Per qualità tecniche, per invenzioni tattiche e per potenza atletica i giallorossi e i bianconeri hanno dimostrato di possedere una marcia in più. Logico, adesso, pensare che lo scudetto possa essere «cosa loro», ma guai a trarre conclusioni affrettate: c’è spazio per le sorprese, per le rimonte e, di conseguenza, anche per i crolli.

 

La Juve, oggi pomeriggio, s’infila in una tana pericolosa: il Livorno non è mica il Barcellona, d’accordo, la forza dei bianconeri è decisamente superiore, però le sfide contro le cosiddette «provinciali» nascondono sempre qualche trappola. A questo si aggiunga che a Conte mancano parecchi titolari e che mercoledì è in programma lo «spareggio» di Champions contro il Copenaghen. Insomma, ci sono tutti gli elementi per stare all’erta.

 
E lunedì la Roma aspetta in un Olimpico «zappato» dai rugbisti il Cagliari: con un Gervinho in più, ma sempre senza Totti (l’ago della bilancia). Garcia garantisce che la vetta non sfuggirà ai suoi bamboli e allora tornano alla memoria (perlomeno ai meno giovani) gli anni Ottanta, quando tra una puntata di «Drive in» e l’altra ci si dibatteva nell’amletico dubbio: meglio Platini o Falcao? Ora, a trent’anni di distanza, cambiano i nomi dei personaggi, ma non il senso della storia: chi vince tra Pirlo e Totti?

 
Se i tifosi di Roma e Juve affilano le spade e si preparano a un duello lungo un campionato, quelli dell’Inter e della Fiorentina non stanno mica fermi. I nerazzurri, con l’arrivo del magnate Thohir e nella speranza che sia finalmente tornato il tempo degli investimenti, sognano: e perché svegliarli? La squadra di Mazzarri marcia a buon ritmo, l’equilibrio sembra sia stato trovato e un paio di «regalini» (leggasi: acquisti) a gennaio potrebbero anche entrare in casa. Oggi a Bologna, contro i ragazzi di Pioli, non sarà una passeggiata. Mazzarri, però, ha dalla sua il miglior attacco della Serie A (29 gol realizzati) e un gruppo che lo segue ciecamente, come fanno i bravi soldati con il loro comandante. Alla Fiorentina, e soprattutto a Montella, vanno fatti i complimenti. Perché? Semplice: ha saputo dare continuità a quanto di buono aveva fatto vedere nello scorso campionato. Ripetersi è sempre complicato: bravi. Tuttavia, considerata la forza della squadra e la qualità della rosa, la Viola farà fatica a lottare per il Grande Traguardo: un posto in Champions sarebbe oro e in tempi di crisi un metallo tanto prezioso non si butta via…

Fonte: Gasport

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