Rassegna stampa

Paulo, aumenta la multa e si dimezza la squalifica

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 18-10-2019 - Ore 08:00

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Paulo, aumenta la multa e si dimezza la squalifica

IL MESSAGGERO - CARINA - Paulo Fonseca tornerà in panchina col Milan. La Corte sportiva di appello della Figc ha infatti parzialmente accolto il ricorso promosso dal club giallorosso, riducendo da due ad una giornata la squalifica per il tecnico portoghese (espulso al termine della gara col Cagliari per le proteste contro l’arbitro Massa) e aumentando l’ammenda da 10 a 20 mila euro. Il portoghese salterà quindi soltanto la trasferta di Marassi. Sperare in qualcosa in più era difficile. E lo si intuisce dalla parte finale del dispositivo che ha annunciato la riduzione dello stop: « (...) Si è dunque applicato il principio dell’automatismo della squalifica per l’allenatore espulso durante la gara, come era stato sancito martedì scorso dalla sentenza della Corte Federale di Appello». Una sottolineatura che va a rimarcare come la diatriba Figc-Torino-Corte Federale abbia lasciato il segno.

LA LINEA DIFENSIVA Entrando nel merito della questione, il club - rappresentato dal legale Conte e dal segretario Longo oltre che dal tecnico - è riuscito a dimostrare come il referto di Massa sia stato eccessivamente severo, soprattutto nei passaggi dove il direttore di gara ha parlato apertamente di «atteggiamento aggressivo e offensivo» da parte dell’allenatore. Il che lasciava presumere due fattori: 1) Contatto tra Fonseca e l’arbitro 2) Ingiurie e offese verbali proferite dall’ex Shakhtar. La Roma ha allegato anche dei precedenti riguardanti altri tecnici (Cosmi, Mazzarri, Allegri, Ventura) che avevano pronunciato parole volgari, avendo ricevuto una squalifica minore. Fonseca ha preso la parola e ha confermato come la sua protesta sia stata vibrante e non offensiva («Non ho offeso nessuno, ho solo detto come fosse una vergogna»). Ha poi rimarcato come abbia chiesto subito scusa. E come la sua presenza ieri a via Campania, fosse un segno di rispetto nei confronti della Corte e per ribadire ancora una volta le proprie scuse

Fonte: Il Messaggero

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