Rassegna stampa

“Forzata la procedura sullo stadio”. L’ex grillino imbarazza la Raggi

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 17-05-2019 - Ore 07:35

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“Forzata la procedura sullo stadio”. L’ex grillino imbarazza la Raggi

IL MESSAGGERO - SCARPA - Due tesi differenti, contrapposte, quelle rappresentate dai due consiglieri del IX municipio Paolo Barros e Paolo Mancuso, ascoltati ieri dal pubblico ministero Elena Neri in merito all’iter amministrativo, nel giugno del 2017, per il nuovo stadio della Roma. Due versioni che complicano la posizione dell’unica iscritta nel fascicolo per il reato di abuso d’ufficio, la
prima cittadina Virginia Raggi, e che adesso chiamano in causa anche il minisindaco dell’Eur: Dario D’Innocenti, infatti, nei prossimi giorni verrà convocato in procura, in qualità di persona informata sui fatti.
Questioni burocratiche ma anche, forse, di possibili pressioni per accelerare le tempistiche su cui è in corso una verifica da parte della magistratura inquirente. Sullo sfondo della decisione assunta dal presidente del Municipio, che in tempi record, by-passando la commissione urbanistica, ha dato il parere favorevole all’impianto del club giallorosso, potrebbe appunto pesare una serata con la prima cittadina. Un incontro a cui avrebbe partecipato Dario D’Innocenti, il pentastellato Barros, ma non il collega, il presidente della commissione urbanistica e dissidente M5S Mancuso.

Due esponenti del Movimento che hanno fornito ieri al sostituto procuratore Neri argomenti totalmente differenti. Per Barros, infatti, il mancato passaggio in commissione urbanistica del progetto stadio non comporterebbe alcun problema dal momento che venne consultata la commissione sport, di cui lui fa parte. Al contrario per Mancuso, che ha rivelato a Il Messaggero l’esistenza della serata a cui partecipò la sindaca Raggi, il passaggio in commissione urbanistica era invece obbligatorio.
Sono dettagli di non poco conto quelli che hanno convinto il pubblico ministero Neri a voler convocare D’Innocenti. Emergenze che sottolineano come l’iter non sia stato così limpido. E che anzi, l’amministrazione capitolina, abbia fatto una corsa contro il tempo per fare in modo che il progetto dello stadio andasse in porto.
Se sull’intera partita ci sia stata un’indebita pressione da parte della Raggi su minisindaco e altri esponenti 5S è tutto da vedere. Di certo a D’Innocenti, da parte degli inquirenti, verrà chiesto conto anche dell’incontro con la sindaca.

 

 

 

Fonte: IL MESSAGGERO

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