Rassegna stampa

Pugno di ferro

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 03-03-2014 - Ore 07:47

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Pugno di ferro

«P» come pugno, come Prandelli, come punizione, come polemiche. Il codice etico varato dal c.t. – per la quarta volta negli ultimi tre anni – prende nella sua tagliola Daniele De Rossi, che due giorni fa contro l’Inter, dopo una tirata di capelli, ha colpito con una manata Icardi nell’area giallorossa, immortalata anche dallo stesso argentino ieri in un tweet con foto. Sarebbe stato rigore ed espulsione – proprio come nella ripresa per un contatto analogo tra Juan Jesus e Romagnoli – ma lo sventurato Bergonzi, mal assistito, non ha visto nulla, consegnando la patata bollente al giudice sportivo Tosel, chiamato oggi ad applicare la prova tv, dopo doverosa lettura del referto arbitrale e contatto telefonico con l’arbitro. Tutto, perciò, sembra lasciar pensare che De Rossi avrà 3 giornate di squalifica, anche se la prima penalizzazione l’ha già ricevuta ieri, con l’esclusione dalla lista dei convocati azzurri per l’amichevole di mercoledì contro la Spagna.

La telefonata Il centrocampista è stato avvisato in anticipo da un telefonata del dirigente Mauro Vladovich, a sua volta raggiunto più tardi da una chiamata del d.g. giallorosso Mauro Baldissoni. Il motivo della singolarità della situazione, infatti, non è dato tanto dalla sanzione in sé, quanto dal fatto che Prandelli – secondo la Roma – col suo giudizio anticipa il giudice sportivo, quasi invitandolo all’utilizzo della prova televisiva. Non a caso, il club era pronto addirittura a una nota scritta qualora dalla Nazionale fosse arrivata qualche spiegazione ufficiale. La nota, poi, è stata accantonata anche perché si è pensato che, se si fosse entrati nel merito dell’intervento di De Rossi, sarebbe stata anche qui quasi una invocazione della prova tv.

La difesa L’azzurro, comunque, è amareggiato per l’esclusione e il senso della sua difesa, affidata alla società, è questo: era un contatto di gioco duro ma non violento, come capita diverse volte nel corso di una partita, tant’è vero che Icardi non è caduto per terra e non si neanche lamentato. La Roma sposa la linea del proprio giocatore e perciò – al netto della multa che gli sarà comminata come da regolamento interno – qualora arrivasse la squalifica, farà quasi certamente ricorso per far ridurre la sanzione.

La ricaduta In generale, secondo il club, sarebbe stato molto più logico che De Rossi fosse stato convocato e poi, in caso di stop, fosse stato rimandato a caso, nonostante questo avrebbe voluto dire che Daniele sarebbe arrivato a vuoto fino a Madrid per poi tornare a casa. Ovvio, però, che a preoccupare Prandelli – al netto delle polemiche da cui sarà investito – è la tenuta nervosa di uno dei suoi giocatori cardine, visto che i precedenti non mancano. Nel 2006 una gomitata a McBride (Usa) gli costò 4 turni di stop durante il Mondiale; nel 2011 una gomitata a Srna (Shakhtar) punita grazie alla tv fu pagata con 3 turni e l’esclusione dai match azzurri contro Slovenia e Ucraina; sempre nello stesso anno una gomitata a Bentivoglio (Bari) fu punita con due giornate e l’esclusione contro Estonia e Irlanda, mentre nel 2012 per il pugno a Mauri (Lazio) patì 3 partite di stop e l’esclusione dall’amichevole contro la Francia. Quanto basta per temere che l’Italia – da Balotelli a Osvaldo – dal punto nervoso faccia venire i brividi.

Fonte: GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI

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