Rassegna stampa

Crisi di crescita. Molle, distratta e Difra sbotta

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 21-10-2018 - Ore 07:53

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Crisi di crescita. Molle, distratta e Difra sbotta

LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - Quando la crisi sembrava alle spalle, ecco lo schiaffone che ti riporta quasi al via. Nel senso che la sconfitta di ieri con la Spal riapre nella Roma ferite ancora mai rimarginatesi e che sono lì, pronte a sanguinare al primo movimento inappropriato. Così, in un colpo, le vittorie con Frosinone, Lazio, Plzen ed Empoli sembrano già messe da parte, con la Spal che fa ripiombare la Roma in una crisi profonda. E per capire di che stiamo parlando basta vedere la classifica, con i 14 punti in 9 gare dei giallorossi. Un bottino così magro la Roma non lo portava a casa dal 2012/13 (stesso cammino) e forse basta questo a Trigoria per fare tutti gli scongiuri del caso, visto che quella è considerata la stagione più nefasta di tutta la gestione americana (con la Roma che chiuse al sesto posto, fuori dall’Europa, e la finale di Coppa Italia persa contro la Lazio). Ma perché la crisi ha ringhiottito la Roma? «Quando si preparano le partite non si può sbagliare niente, anche nella preparazione o il giorno prima della gara – ha detto Di Francesco –. Sono arrabbiato, voglio più attenzione e maggiore applicazione da parte di tutti». Nel mirino sembrerebbero esserci i comportamenti di qualche giovane.

GLI ATTEGGIAMENTI Ed allora il problema probabilmente è quello dell’atteggiamento, il fatto di sentirsi belli e bravi ai primi risultati. È nella voglia e nel carattere, in buona sostanza nella testa. «È nelle difficoltà che dobbiamo batterci ed imparare ad uscirne da soli – continua il tecnico della Roma – Pastore che si ferma? Non lo deve fare, né lui né gli altri. Forse siamo abituati che quando ci arriva della robaccia addosso tiriamo fuori qualcosa, invece nei momento in cui la squadra sta bene abbassa un po’ la tensione. Ma quando in campo non metti la voglia, il desiderio e la giusta cattiveria per fare le giocate, allora viene tutto meno. Non puoi permetterti di prendere un gol e non avere una reazione adeguata». Già e forse il problema è anche quello dell’esperienza, del carisma, dell’abitudine ad affrontare e gestire determinate situazioni, in alcuni casi sembra esserci anche un difetto di leadership. Da questo punto di vista, almeno ad oggi, Cristante e Nzonzi non «pesano» come Strootman e Nainggolan, seppur non servano certo Strootman e Nainggolan per fare più di due punti in casa contro Atalanta, Chievo e Spal. Tra l’altro, la Roma rispetto alla scorsa stagione ha segnato gli stessi gol (16), ma ne ha subiti più del doppio (12 contro i 5 del 2017/18).

I GIOVANI E poi c’è proprio il problema dei giovani, di quelli che inevitabilmente devi aspettare per vederli crescere, passando anche dai loro errori. Ieri è toccato a Luca Pellegrini, ad esempio, bravo fino al rigore ma che poi con quell’ingenuità fa girare totalmente l’inerzia della partita. «Fino al rigore la squadra mi era piaciuta, aveva fatto bene e avevamo la partita in mano, anche se eravamo mancati nell’ultimo passaggio o nella qualità del cross – dice ancora di Francesco – Pellegrini mercoledì (con l’Italia Under 21, ndr ) aveva fatto bene, era giusto dargli continuità. Sul rigore è stato ingenuo, anche se non so quanto tocchi davvero Lazzari. Ma dobbiamo crescere, ci sono tanti ragazzi giovani che magari vengono descritti come pronti, ma che davanti a loro hanno un percorso di crescita che passa anche dagli errori e dove a volte perdi qualcosa strada facendo».

DIFRA SOTTO ESAME E allora, però, la situazione è questa, con la Roma che deve assolutamente reagire subito, già martedì prossimo, contro il Cska Mosca, in Champions. «È l’occasione giusta per dimostrare che non siamo quelli del secondo tempo», chiude DiFra. Del resto, Pallotta da Boston lo raccontano furioso ed indispettito da questo ennesimo passo falso. Il presidente ha avuto una lunga telefonata con Franco Baldini, che continua a restare il suo consulente personale. E a Baldini avrebbe anche illustrato l’ipotesi di un intervento diretto a Trigoria, ma l’ex d.g. glielo ha sconsigliato, vista la serie di partite ravvicinate. Di certo, questo è un passaggio chiave per le sorti giallorosse. Tanto che non è detto che la Roma non vada in ritiro da oggi.

 

 

Fonte: LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE

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