Rassegna stampa

Spal firmata Petagna-Bonifazi: vince anche in 10 e sono fischi

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 21-10-2018 - Ore 07:55

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Spal firmata Petagna-Bonifazi: vince anche in 10 e sono fischi

LA GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI - Si comincia e si finisce allo stesso modo: tra i fischi. I primi (indolori) sono per la Serbia, che trionfa al Mondiale di pallavolo femminile in diretta sui maxischermi del prepartita, i secondi invece (brucianti) sono tutti per la Roma, che compie uno straordinario harakiri in casa contro la Spal: reduce da 4 sconfitte di fila, espugna l’Olimpico grazie a uno 0-2 santificato dalle reti di Petagna su rigore e Bonifazi. Se si pensa che i ferraresi (rimasti in 10 per una severa doppia ammonizione di Milinkovic Savic) non vincevano a Roma dal settembre 1965, col nonno di Petagna, Francesco, in panchina e Capello e Reja in campo tra i biancazzurri, si capisce la portata dell’impresa.

Semplici & CO. «Vincere all’Olimpico è un’impresa straordinaria – spiega alla fine Semplici – . Abbiamo proposto gioco: è l’unica via per crescere». Soddisfazione doppia anche per capitan Vicari: «Sono cresciuto nel vivaio della Roma, ma sono tifoso della Lazio. Per me vincere all’Olimpico è un’emozione». E se super Lazzari assicura «Il rigore su di me c’era», sugli scudi c’è anche il reatino Bonifazi: «Ho fatto venire la mia famiglia che tifa Lazio, oggi abbiamo vinto in due, loro e io. La gioia del gol, poi, è enorme». E il patron Colombarini dice sorridendo: «Una tirata d’orecchie a Milinkovic? No, gliele staccherei».

FISCHI Anche Di Francesco potrebbe fare lo stesso perché i giallorossi, privi per infortunio di Kolarov, De Rossi, Perotti e Schick e di Manolas per scelta tecnica, si schierano con uno spento 4-2-3-1. Il risultato è che la Roma staziona più di frequente nella metà campo avversaria, ma le fasce, che dovrebbero allargare le maglie di una mediana molto densa (in questo il 3-5-2 di posizionamento dei ferraresi ha miglior gioco), non producono superiorità numerica. Motivo: la ottima vena di Lazzari e Costa, supportati dai raddoppi di Missiroli e Valoti. E così Dzeko prova a sdoppiarsi, facendosi vivo tre volte dalle parti di Milinkovic. Occhio però perché la squadra biancazzurra – imperniata su un Valdifori molto basso per stare sulle zolle di Pellegrini senior – tende a cercare la profondità in modo non ossessivo, provando a congelare il match. Morale: occorre un errore per sbloccarlo e a farlo è il baby Pellegrini, assai ingenuo a spingere a terra in area Lazzari lanciato in contropiede. È rigore, che al 38’ Petagna trasforma.

FUOCO DI PAGLIA La Roma parte a testa bassa nella ripresa e al 9’ arriva l’occasione più ghiotta, sull’asse Nzonzi, El Shaarawy e Dzeko, col bosniaco liberato davanti al portiere che però al volo non riesce a segnare.Un fuoco di paglia: 2’ più tardi Bonifazi raddoppia di testa su angolo di Valdifiori. E’ un colpo che fiacca lo spirito e annebbia la testa dei giallorossi, capaci solo far volare Milinkovic su un gran tiro di Lorenzo Pellegrini, che conclude la sua corsa sulla traversa. E’ l’ultima vera chance della Roma: da quel momento – nonostante l’espulsione del portiere serbo – a salire in cattedra è Olsen, con due grandi parate su Petagna (al 18’ e al 49’ della ripresa) utili ad evitare un risultato più pesante. Con la Spal in dieci, Di Francesco le tenta tutte, aggiungendo Kluivert (e poi Coric e Pastore) al reparto d’attacco e Under sulla trequarti, per chiudere con un 3-3-4, con Nzonzi tra i difensori per l’ultimo assalto, ma senza creare pericoli. La festa stavolta, dopo 54 anni, è solo della Spal.

 

 

Fonte: LA GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI

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