Rassegna stampa

Roma: Andreazzoli vota i successori

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 12-05-2013 - Ore 10:31

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 Roma: Andreazzoli vota i successori

(La Gazzetta dello Sport – M.Cecchini) - Ci sono verità parziali eppure inevitabilmente dolorose, che però è più facile raccontare quando stanno per scorrere i titoli di coda. Aurelio Andreazzoli recita le sue con un tono a metà tra il saggio e il rivendicativo, soprattutto quando agita un foglietto pieno dei numeri che lascia il Milan — da affrontare senza De Rossi e Balzaretti, e col dubbio tra Osvaldo e Destro—solo sullo sfondo.[...]

 

Fuori dall’Europa «La classifica dice sempre la verità — ammette l’allenatore —. Siamo in Europa? No, quindi non siamo attrezzati per andarci, anche se mancano due partite e una finale di Coppa Italia che nessuno ci regalerà. Per questo dobbiamo arrivarci nella condizione migliore possibile sia sotto l’aspetto fisico che mentale, e questa arriva solo col supporto delle prestazioni ». Di sicuro, però, Andreazzoli vorrebbe lasciare qualcosa di concreto al suo successore. A proposito, meglio Allegri o Mazzarri? «Mi piacciono molto entrambi. Penso che rappresentino l’identikit del mio allenatore ideale[...]».

 

Petkovic&Zeman Il suo lavoro, i punti fatti nella sua gestione li snocciola quasi subito. «Migliori di quelli della Lazio, Napoli e Inter ». Vero, anche se Petkovic replica come i biancocelesti abbiano avuto nelle gambe 14 partite stagionali in più. Non solo. A un cronista informato non sfugge come, prendendo le stesse 13 partite, Zeman avesse fatto solo 2 punti in meno di Andreazzoli, ma nessuno ha intenzione di filosofeggiare su un personaggio che pure ha avuto dei meriti gestionali. «Lo sapete, non sono qui a cercare una conferma. Il club mi ha chiesto di salvare una stagione cominciata male e rivalutare gran parte dei nostri calciatori che erano in un momento down. Bisognava anche portare su l’entusiasmo, ma non ci sono riuscito, probabilmente perché non c’erano le componenti adatte, Io comunque non ho bisogno di dimostrare quanto sia bravo. Ho un’età e un curriculum che mi consente di essere fuori da quest’ordine di idee, però a volte ho fatto cose che voi avete giudicato in modo eccellente, anche troppo»

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