Rassegna stampa

Roma VS Milan. E’ già scontro! Pallotta: «Come fate a pagare?». Fassone: «Avete più debiti di noi»

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 29-07-2017 - Ore 08:30

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Roma VS Milan. E’ già scontro! Pallotta: «Come fate a pagare?». Fassone: «Avete più debiti di noi»

LA GAZZETTA DELLO SPORT - BIANCHIN - La guerra lampo è durata sei ore, come il viaggio dell’astronauta Paolo Nespoli nello spazio. Sono due notizie di ieri ma qui non c’è niente di celeste: questa è una battaglia di parole e pallone come ogni tanto si vedono nel calcio. Sintesi da bigino per distratti: la Roma ha attaccato il Milan, il Milan ha risposto, la Roma si è scusata. Analisi per appassionati: Marco Fassone, amministratore delegato del Milan, è il vincitore di giornata. È andato a dormire da eroe dei due mondi: ha appena vinto la prima partita in Europa e i tifosi lo hanno incoronato per una vittoria dialettica contro il dirigente d’America.

L’ATTACCO – Momento numero 1: le parole di James Pallotta. In un’intervista a Sirius Xm, radio americana, ha attaccato il Milan e non solo. «È uno scherzo. È folle. Non ha senso. Il Milan non ha i soldi. Paul Singer è un mio amico, loro diventeranno padroni della squadra». Singer è il fondatore di Elliott, il fondo che ha prestato al Milan 303 milioni per il closing, e le parole di Pallotta richiamano tanti discorsi sentiti in queste settimane nel mondo del calcio. Diverse persone pensano che il Milan, con gli acquisti dell’estate, si sia preso un rischio molto grosso. Nessuno però lo aveva detto così chiaramente o almeno… nessuno importante come Pallotta. Ancora lui: «Loro dicono che è tutto per qualificarsi alla Champions, ma non sarà abbastanza. Quando gli stipendi saranno uguali ai ricavi, non so che diavolo succederà. Sono gli unici in A che stanno perdendo la testa». Pallotta è così, non il più riflessivo degli esseri umani. Nel marzo 2016 parlò bene di Totti, poi lo criticò: «Il suo corpo non fa bene quello che gli dice la mente». Quando a Roma si arrivò all’insurrezione popolare, il presidente decise di fare una mezza smentita, smentito da una registrazione. Probabile che l’istinto lo abbia guidato ancora. Il Milan è un rivale per mercato e Champions. Comprensibile che Pallotta si senta svantaggiato da un fair play che mette limiti alla Roma e, per ora, lascia libero il Milan di fare la spesa col carrello grande.

IL CONTRATTACCO – Momento numero 2: la risposta di Fassone. L’a.d. del Milan ha reagito con un video da businessman impegnato e sicuro di sé, registrato con un cellulare sul sedile posteriore della sua auto. Le frasi più importanti: «Sono sbalordito. Primo per lo stile: è inusuale, almeno in Italia, che un club attacchi in modo così diretto una consorella. Secondo per le imprecisioni: qualunque operazione di questa entità viene fatta abitualmente con la leva finanziaria. La parte dei soldi relativi al fondo Elliott è di 180 milioni su un valore del club di 740 milioni. Io non so come lui possa pensare che gli stipendi del Milan un domani possano essere uguali ai ricavi. Tutto il nostro piano prevede che gli stipendi rimangano tra il 50 e il 60% dei ricavi. Il fatturato del club è straordinariamente migliore percentualmente di quello della Roma. Sono a sua disposizione per confrontarmi sui bilanci miei e della Roma». Insomma, il Milan ha voluto far sapere di avere la situazione sotto controllo e che una mancata qualificazione Champions porterebbe una diminuzione degli investimenti, non la fine del progetto. Il tema è dibattuto ma il mondo milanista ieri ha approvato. «Fassone» è stata la seconda parola più usata su Twitter a Milano.

LA RITIRATA (CON RISERVA) – Più strano il destino di Pallotta. Il presidente, mal sopportato dai tifosi, ha goduto di improvvisa popolarità. «Facci un favore, diventa romanista», gli scrivevano i tifosi a Pinzolo. E Pallotta ieri si è comportato da tifoso. Poi però ha fatto marcia indietro: «Mi scuso se ho avuto informazioni imprecise. Tengo molto al calcio italiano. Mi aspetto che tutti i club diano il proprio contributo verso un campionato più forte e sostenibile, come stiamo facendo noi. Auguro al Milan e ai nuovi proprietari le migliori fortune e attendo con piacere che la sua dirigenza e la nuova proprietà collaborino in maniera incisiva per lo sviluppo della A». Ufficialmente, scuse. Tra le righe, alcuni passaggi si prestano a interpretazioni ironiche e il richiamo a un «campionato sostenibile» è ovviamente uno di questi. Il «se» iniziale, un altro. Anche perché qualcuno a Roma fa notare che il prestito complessivo da Elliott, tra denaro presto al Milan e a Li Yonghong, va oltre i 180 milioni e arriva a 303. Certo, è significativo che Pallotta sia stato lasciato solo e nessun altro dirigente abbia esternato i suoi dubbi. Se non succederà nemmeno nei prossimi giorni, la grande guerra Milano-Roma resterà questo, uno scambio di frecce di sei ore in un pomeriggio di luglio.

Fonte: LA GAZZETTA DELLO SPORT-BIANCHIN

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