Roma, processo dei tifosi: Spalletti e Pallotta alla sbarra. Il club tace
IL MESSAGGERO – Come accade a Roma da qualche anno a questa parte, è cominciata la caccia al colpevole. In città c’è una sensazione di scoramento dovuta sia alla vittoria del Napoli con l’Udinese che proietta la squadra di Sarri a meno due dai giallorossi, sia alla Juventus ancora in corsa per tre competizioni, sia alla Lazio in finale di Coppa Italia. E la Roma? Cercherà di lottare per tenere saldo il secondo posto e vincere quel «mini-trofeo» che ormai, per i tifosi, non ha più niente di speciale. Sì, perché se il secondo posto significherebbe Champions League assicurata e quindi più denaro nelle casse di Pallotta, per i sostenitori della Roma è solo l’ennesimo anno passato a sperare in quel titolo che alla fine non è mai arrivato.
LA DIFESA – La dirigenza ha preferito chiudersi nel silenzio, ha mandato avanti qualche tesserato e Luciano Spalletti. Nessun commento dal direttore sportivo Frederic Massara, dal dg Mauro Baldissoni o dall’amministratore delegato Umberto Gandini. Tanto meno sono arrivate rassicurazioni sul futuro dal presidente Jim Pallotta. Una Pasqua passata a riflettere con Nainggolan volato a Montecarlo e Szczesny a Portofino, in attesa di rientrare martedì a Trigoria per la ripresa, dove comincerà la battaglia per difendere il secondo posto dagli attacchi del Napoli.