Rassegna stampa

Sacchi: "Quei fischi di Roma un segnale importante. Garcia non sia l'unico capro espiatorio"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 11-12-2015 - Ore 09:42

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Sacchi:

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Arrigo Sacchi tratta il momento delicato della Roma in un editoriale pubblicato quest'oggi sulle colonne del quotidiano sportivo. "La Roma si è classificata per gli ottavi di Champions tra i fischi dei propri sostenitori, delusi da uno spettacolo inquietante. Un atteggiamento raro in un Paese in cui si è sempre data la priorità al risultato a prescindere - scrive l'ex tecnico del Milan - Tuttavia un segnale importante per lo sviluppo e la crescita del nostro sistema calcistico: senza bellezza e merito non ci sarà futuro. Ancora una volta il pubblico ha dimostrato una maturità e una cultura sportiva che purtroppo diversi addetti ai lavori non posseggono. I fischi dei tifosi bocciano anche un gruppo di giocatori che non sempre si trasforma in una squadra nello spirito e nel gioco. Ho ascoltato dopo l’incontro alcune interviste dei calciatori romanisti e alcune disamine dei media che mi hanno preoccupato per la superficialità e il populismo: senza autocritiche e critiche non si migliora".

"La partita era sicuramente complicata per tanti motivi: poca serenità ambientale, momento di scarsa forma di alcuni giocatori, diversi infortuni e un gruppo formato da buoni elementi, ma che sono soprattutto solisti. Per questi motivi sarà un lavoro duro per Garcia formare una vera «squadra organica» e compatta - continua Sacchi - La partita col Bate è stata una sofferenza terminata bene solo nel risultato e per l’impegno individuale. Purtroppo se i ragazzi non smetteranno di giocare individualmente difficilmente il futuro potrà esser ricco di soddisfazioni internazionali. In Europa si vince principalmente col collettivo e col dominio del pallone, in Italia con la difesa e le individualità. Non si cerchi il capro espiatorio nel solo Garcia, anche se lui dovrà mettere al centro del progetto il gioco, ma in futuro ogni giocatore dovrà mettere da parte superficialità e protagonismi e muoversi collettivamente. Tuttavia con la volontà, con la modestia e con l’impegno di tutti, i fischi presto si potrebbero tramutare in applausi"

Fonte: La Gazzetta dello Sport

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