Rassegna stampa

Sky-Mediaset e il patto sotto gli occhi di tutti

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 19-05-2015 - Ore 15:05

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Sky-Mediaset e il patto sotto gli occhi di tutti

La cosa sorprendente dell’inchiesta sulla spartizione dei diritti tv del calcio italiano è che la notizia di reato era sotto gli occhi di tutti. Chiunque poteva sospettare che l’asta per l’assegnazione dei pacchetti del triennio 2015-2018 fosse pilotata per tenere in piedi il duopolio Sky-Mediaset a costo di rinunciare a qualche soldo (945 milioni raggranellati contro un incasso potenziale da 1,1 miliardi) nell’intreccio tra pacchetti, offerte, clausole e valutazioni con sullo sfondo il ruolo di Infront, grande advisor del calcio italiano con le mani anche dentro diversi club fino alla stessa Federcalcio. Sospetti che erano diventati certezze a febbraio quando Iodice aveva reso pubblica la telefonata con Lotito passata alla storia per le frasi su Carpi e Frosinone e che, invece, conteneva al suo interno un piatto ancora più succulento.

Lotito era stato incauto due volte quel giorno, tra l’altro sostenendo di essere consapevole che la comunicazione veniva registrata: aveva espresso il suo disappunto per la salita possibile in A delle provinciali, lasciando intendere che potesse esserci un modo per condizionare il campionato di serie B ed impedirlo, e allo stesso modo si era vantato del suo potere in Lega sfociato nella chiusura della guerra tra grandi broadcaster. Aveva detto Lotito al suo interlocutore: “Abbiamo portato i diritti tv a 1,2 miliardi grazie alla mia bravura, sono riuscito a mettere d’accordo Murdoch e Berlusconi e in dieci anni mai nessuno…”. Appunto. La grande alleanza Sky e Mediaset confessata in diretta telefonica, sapendo di essere registrato (almeno così ha detto) e senza comprendere la portata delle sue affermazioni. Che ora rischiano di far saltare nuovamente il banco e riaccendere il faro sullo strapotere del gruppo che comanda il calcio italiano. Lo stesso da cui Tavecchio ha cercato di smarcarsi in questi mesi, ma che avvelena i pozzi della convivenza tra società come la vicenda recentissima dello spostamento del derby di Roma (un favore di Beretta all’amico Claudio?) dimostra.

Intanto gli appassionati-spettatori-utenti televisivi osservano in attesa di capire cosa accadrà. In Lega era stato spiegato che la pax televisiva era stata pilotata soprattutto a vantaggio della gente, per rendere congrue le offerte ed evitare lo slalom tra piattaforme ed emittenti tv. Una mezza bugia che nascondeva una grande verità e cioè che nel nome dell’asta per la serie A si era combattuta la battaglia campale per la sopravvivenza di uno o dell’altro competitore. Per questo era finita in pareggio: meglio due feriti (tre con i club italiani) che un morto. Il problema è che queste cose si fanno, ma non si dicono. Tanto meno al telefono mentre vieni registrato per finire in pasto a giornali, televisioni e Guardia di Finanza.

Fonte: Calcinfaccia-G.Capuano

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Finirò per disdettare tutti! 20/05/2015 - Ore 11:28

Non è possibile farsi ricattare,vedrò solo il calcio in chiaro!!!

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