Strade off-limits di notte. Così calciatori e vip si difendono dai predoni
LA REPUBBLICA - CAPPELLI/PINCI - Non è toccato a tutti, ma è capitato a tanti, aCasal Palocco. Nainggolan può consolarsi così: il furto con scasso è motivo ricorrente per gli sportivi che abitano nel quartiere. Nonostante i cancelli che di notte chiudono i comprensori e nonostante la security che in teoria dovrebbe controllare tutto e tutti.
Fin dal 2008, quando alcuni banditi a volto coperto rubarono l’auto dell’allora romanista Philippe Mexes, con dentro la figlioletta di 15 mesi. Episodio clamoroso ma fortunatamente senza conseguenze, visto che il suv Mercedes del francese fu ritrovato non distante con la piccola che dormiva tranquillamente sul sedile posteriore. Andò peggio al connazionale Menez, che due anni dopo si trovò a mettere in fuga, nel cuore della notte, un paio di soggetti che però portarono via dalla villetta nel cuore di Casal Palocco un bottino fatto di orologi, gioielli e contanti per non meno di 100mila euro. Anno nero per i furti in casa il 2011, quando due difensori subirono il medesimo trattamento a distanza di pochi giorni: prima il brasiliano Juan, a cui non bastò un sofisticato sistema di allarme per evitare l’ingresso dalla finestra del primo piano di alcuni ladri incappucciati. Furto da circa 50mila euro, più o meno la stessa cifra che due giorni dopo la stessa banda portò via da casa di Heinze, difensore argentino a cui riuscirono a sottrarre, di notte, un pc, piccoli oggetti e le due auto, un’Audi e una Mini, poi ritrovate.
Fonte: LA REPUBBLICA - CAPPELLI/PINCI