Rassegna stampa

Sulla fascia si moltiplica Florenzi

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 19-09-2017 - Ore 09:00

|
Sulla fascia si moltiplica Florenzi

IL TEMPO - (Nati il 7 giugno) - Quanto sei mancato, caro Alessandro Florenzi; anzi, mi consento una voluta libertà espressiva, quanto siete mancati, cari Alessandro Florenzi. Sabato, tutti hanno avuto la conferma che il ragazzo cresciuto tra Vitinia e Acilia sia in grado di svolgere, sulla fascia, tutti i ruoli che gli vengono richiesti, garantendo sempre continuità di rendimento, intelligenza tattica e tecnica. Ora, fortunatamente per lui è per noi, è tornato e si spera abbia pagato per intero il prezzo dovuto alla maledizione che aleggia sopra Trigoria. Dopo aver visto l’ennesimo grave infortunio di un giovane della Primavera, infatti, nessuno può porre in dubbio che servirebbe un esorcista per allontanare il malocchio, come sostiene da tempo un noto conduttore radiofonico. Grazie anche a Florenzi, ma non solo; magari grazie ai tre romani in campo, ma non solo; magari grazie al mister e a tutta la rosa, preso letteralmente a pallonate un Verona inguardabile. Certo, quando contro le stesse squadre sono altri a vincere, si parla di dimostrazione di grandezza, di cinismo, di superiorità. Per la maggica spariscono anche i rigori solari (come quelli contro l’Inter e l’Atletico Madrid) dalle cronache degli attenti cronisti. Con piacere, invece, ho dovuto constatare che è riapparso, nella curva occupata talvolta da una squadra estranea al comune di Roma (solo loro e il Sassuolo giocano al di fuori del territorio dove hanno la sede), l’erede di Petronio e di Lord Byron. Questo novello arbiter elegantiarum, però, forse ignora che i suoi predecessori fossero insigni letterati, che mai avrebbero commesso obbrobri grammaticali o errori nella indicazione di un marchio commerciale. Già è stato sottolineato da molti e mi accodo: giubbotto con due B, non una (B che hai conosciuto 12 volte, la prima nel 1926-27); Clark è il nome di Superman quando fa il redattore o il cognome del generale che liberò Roma il 4 giugno 1944, le scarpe che è consentito calzare al tifoso DOC hanno la s finale. P.S. Non so se sia parente del più noto Pierluigi l’arbitro dell’incontro di sabato; certo commettere tanti errori in una gara facilissima da dirigere è decisamente preoccupante per la categoria.

Fonte: IL TEMPO

commentiLascia un commento

Nome:  

Invia commento

chiudi popup Damicom