Totti nel mito a caccia di Puskas
I dieci minuti immaginari scorrono nella testa diFrancesco Totti mentre sta segnando il primo gol in Inghilterra della sua vita adulta. Lo trascinano nella galleria dei simboli del calcio, fuori del recinto di Roma e d’Italia, dove il Pupone diventa Italian Maestro, The King, The Equalizer: colui che cancella le differenze, vendica le ingiustizie. In in quel secondo e dieci minuti è arrivato alla conclusione che non è stato poi tutto sbagliato. Le bandiere sventolano molto a lungo e Totti più a lungo delle altre per sua forza naturale.
Ad aprile, ai quarti di finale della Champions League, potrà forse superare anche Ferenc Puskas.
Destro di piede tra mancini diabolici: aveva il sinistro avvelenato Giggs, aveva il sinistro sonico Puskas, un altro che cambiò nazione ma solo perché era cambiato il mondo. Arrivarono i carri armati sovietici a Budapest e lui che era in Europa si fece spagnolo. Puntello del Real Madrid, amico e concorrente di Alfredo Di Stefano. Ma prima ancora esterno dell’Ungheria che aveva inventato il falso centravanti, schiantato l’Inghilterra a Wembley, vinto tutte le partite immaginabili tranne la finale del Mondiale.
Fonte: corsport