Rassegna stampa

Totti non vuo’ fa' l’almericano

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 23-11-2019 - Ore 08:21

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Totti non vuo’ fa' l’almericano

MESSAGGERO - TRANI - «No, non torno. Nemmeno con Friedkin». Coerente e giallorosso, come sempre e da sempre. Ieri, oggi e domani, è Francesco Totti. Che azzera il sogno di chi, con il possibile cambio di proprietà, si augura di rivederlo dentro Trigoria, operativo e magari anche stimato e coccolato. Se è (e sarà ancora) a stelle&strisce, la Roma proprio gli non piace. Anzi, non la riconosce come tale. Senza togliere niente a chi c'è adesso e a chi può presto arrivare a gestirla. Niente da fare, insomma. L'ex capitano, lasciato a giugno l'incarico da dirigente (e 3 milioni di euro sul tavolo), non fa marcia indietro. Non si ingolosisce neanche quando rivolge lo sguardo al cielo cupo sopra la società che sembra improvvisamente gonfio di pioggia di milioni (di dollari) del potenziale acquirente californiano, spostatosi mercoledì a Londra, dopo il soggiorno nella capitale (con visita al Bernardini), per riunirsi con i manager del suo advisor Jp Morgan e pianificare con loro le prossime mosse per prendersi il pacchetto di maggioranza. A metà dicembre il nuovo step, cominciando dai 130 milioni (su 150) dell'aumento di capitale.
PRESA DI POSIZIONE - L'intervista fa rumore. Proprio per la chiarezza del protagonista, invitato da Radio Radio, nella trasmissione FoodSport, all'orario giusto: metà pomeriggio, alle 17. La gente, uscendo dal posto di lavoro, viene accompagnata a casa dalla simpatia di Totti. Che, e non è una novità, sa dare spettacolo anche con le parole come ha sempre fatto con le giocate. Intrattenitore, in questo caso. A lui si sovrappone la voce di chi gli ha voluto bene e davvero: Marcello Lippi che la scorsa settimana ha dato le dimissioni da ct della Cina e che nel 2006 alzò la Coppa del Mondo insieme con il numero 10. Francesco, al momento di dare la risposta più attesa, quasi mette in imbarazzo chi gli ha appena posto la domanda. Se Friedkin lo chiama... La replica è inequivocabile, anche perché è consapevole di non essere una priorità per il californiano. È come se avesse capito che non è intenzione del possibile nuovo acquirente di coinvolgerlo: «Ho un carattere abbastanza forte, permaloso, rosicone. Quando prendo una strada la porto a termine in tutto e per tutto. Se venisse qualcuno a chiedermi di tornare alla Roma mi metterebbe in difficoltà, ma direi di no. Devo rispettare la decisione che ho preso. Voglio fare una nuova esperienza. Spero che questo americano possa venire, ma ne dubito».

Fonte: MESSAGGERO - TRANI

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