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Caos Calmo

condividi su facebook condividi su twitter 25-02-2016

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Caos Calmo

(E.Bandini) - Il tempo passa, passa per tutti e purtroppo anche per un campione del calibro di Francesco Totti. L'intenzione del capitano giallorosso è quella di continuare a giocare almeno per un altro anno: vorrebbe far esultare ancora i propri tifosi, vorrebbe porta ancora in alto i colori della Roma, ma la cosa più importante che vorrebbe è rinnovare il suo contratto. La dirigenza giallorossa però, almeno per questo momento, sta facendo muro. Il capitano non sta attraversando un ottimo periodo sia sul piano burocratico (rinnovo contrattuale) sia sul piano del gioco (poche presenze e tanti infortuni). Francesco ha iniziato mostrare  la propria insoddisfazione già dalla partita contro il Sassuolo, palleggiando a bordo campo con un bambino e facendo scherzi ai compagni in panchina. Questi atteggiamenti sono stati interpretati dai più come azioni esilaranti per sdrammatizzare e per smorzare la tensione; ma forse Totti, conoscendo le telecamere e i modi di comunicare, voleva dare un messaggio a tutta la piazza: lui non vuol essere solo uno spettatore non pagante, lui vuole ancora dire la sua sul rettangolo verde di gioco. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono stati i pochi minuti concessi al numero 10 nella partita di Champions League contro il Real Madrid. Infatti Totti si è sentito preso in giro dal suo allenatore, Luciano Spalletti,  perché ha ritenuto quei pochissimi minuti come un premio di consolazione. Arrivato al limite, Francesco si è sfogato pubblicamente facendo una dura intervista con il Tg1.Queste le parole di Francesco Totti:” Non ho mai detto di voler giocare per forza, e non lo sto dicendo neanche adesso, ma sto bene, sono a disposizione, e così non può andare avanti: sto male e sta male chi mi sta intorno, a giugno valuterò tutto quello che ci sarà da valutare. Con Spalletti abbiamo un rapporto da buongiorno e buonasera, lo stimo come persona e come allenatore, ma sarebbe stata cosa gradita che mi avesse detto in faccia cose che ho saputo solo attraverso i giornali. Gestirmi meglio di come mi sta gestendo sarebbe un bene per tutti: vorrei il giusto rispetto per quello che ho dato a questa società, a questa squadra. A fine stagione mi incontrerò col presidente, dirò la mia, lui dirà la sua e troveremo una soluzione che accontenti tutti: mi aspetto grande correttezza". Le sue parole non sono piaciute alla dirigenza romanista, ma soprattutto a Spalletti, il quale l'indomani mattina dell'intervista, non che il giorno della partita contro il Palermo, ha cacciato via dal centro sportivo di Trigoria proprio Francesco Totti. I due molto probabilmente avranno discusso sull'impiego in campo proprio del capitano, ma quello ad avere l'ultima parola è stato il tecnico toscano. La sera stessa, come già menzionato in precedenza, si svolgeva all'Olimpico la sfida tra la Roma e il Palermo. Allo stadio è venuto anche Francesco Totti, che, tutt'altro che intimorito dalle dure parole e azioni del suo tecnico, è sceso negli spogliatoi ad incitare ed a spronare alla carica i propri compagni di squadra. La tifoseria giallorossa si è schierata con il proprio capitano, innalzandogli più di un coro in suo onore. Il capitano ha ringraziato più volte il suo popolo, lasciando uscire tutte le sue emozioni. Intanto i giocatori in campo non si sono fatti influenzare dalla vicenda Totti: infatti la squadra di casa ha dato un segno di maturità esprimendo una qualità di gioco che da tanto tempo era mancata. Esito finale: 5-0 per la Roma. Nel post partita non sono mancate le domande sul caso Totti per il tecnico giallorosso Luciano Spalletti, il quale però è riuscito a dribblarle egregiamente dando risposte chiare e precise. Infatti Spalletti ha specificato che per lui Totti deve capire cosa deve fare: ed è questo il nocciolo della questione. Queste le parole di Spalletti: “E' il calciatore più forte di tutti i tempi con la maglia della Roma, ma io ho l'obbligo di fare attenzione agli equilibri interni del mio spogliatoio. Ho chiesto a Totti di fare il mio Giggs o il mio Nedved e sedersi subito al mio fianco in panchina, ma se lui vuole fare ancora il calciatore deve pensare solo ad allenarsi bene per rientrare tra le mie scelte. Non a a caso, ieri avevo detto che avrebbe giocato titolare. La scelta è stata esclusivamente mia. Lui quelle cose le ha dette a me, quindi sono io che ho la responsabilità di rispondere alle sue azioni. Non sono mica un pazzo che arriva qui per fare confusione. Mi hanno chiamato per rimettere a posto la squadra, due o tre decisioni devo prenderle per il bene della mia Roma. Domani tornerà ad allenarsi con noi. Ieri gli ho chiesto un aiuto e lui ha fatto quelle dichiarazioni. Io ho il mio ruolo e devo gestire il gruppo: dovevo mettere ordine. Non potevo fare altrimenti. E' un grande campione, ma devo rispettare tutti i giocatori. Stasera è stato qui con noi e domani torna ad allenarsi. E’ stato solo un momento di malessere. Sa di essere un giocatore e vuole fare quello. Se lo fa il più grande campione del dopoguerra poi diventa qualcosa di eccezionale. Avrebbe giocato Totti? Si non posso dire una bugia in conferenza. Se in questo caso ha tirato due tre frecciate, se avessi mentito sarebbero arrivati dei missili. Cosa è successo questa mattina con Totti? Si parlava solo delle sue parole. Gli avevo chiesto concentrazione, un aiuto da padre di famiglia. Dopo viene fuori questa situazione che depista l’interesse della squadra. Ci sono i ruoli e io devo avere a che fare con tutti e non solo con un calciatore. Si fa la gestione di un gruppo. Se fai qualcosa di più per uno lo si deve fare per tutti. Dovevo mettere ordine per la reazione a caldo di Francesco, non potevo fare altrimenti. E’ vero che bisogna dare un po’ più di rispetto per il campione qual è, ma io lo devo dare a tutti il rispetto". Ora la situazione sembra essersi calmata, anche se il problema contrattuale non si è risolto. Siamo arrivati ad una situazione di stallo dove  Totti aspetta l’arrivo in Italia di James Pallotta per porre fine a questa vicenda. Tutti i tifosi, ma non solo, sperano che il “Caso Totti” finisca nel migliore dei modi, perché la carriera del capitano giallorosso non può finire con un finale disastroso. Il solo pensare Totti con un’altra maglietta al di fuori di quella della Roma fa star male tutti gli appassionati di calcio. Il finale che tutti sognano è quello di vedere felice sia Francesco Totti che tutta la dirigenza della Roma .Nessuno vuole rivedere una situazione come quella di Maldini, Del Piero, Gerrard o Lampard: ormai le poche bandiere dei club che sono rimaste vanno salvaguardate e protette. Alla fine forse il tempo di appendere gli scarpini al chiodo per il giocatore più importante della storia della Roma non è ancora arrivato: Totti è un po’ come Peter Pan, per i tifosi non invecchia mai.

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