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COOL-TURA - Vero o falso vero? I misteri della fede

condividi su facebook condividi su twitter 30-07-2014

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COOL-TURA - Vero o falso vero? I misteri della fede

Conservato nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme, il Titulus Crucis, l’iscrizione apposta su una tavola di legno sopra la croce di Gesù per indicarne la condanna, è una delle tante reliquie che vive ancora oggi nel limbo tra il vero e il falso. Ritrovato in una nicchia nel 1492 durante i lavori di ristrutturazione della Chiesa, reca una parte di iscrizione in tre lingue: ebraico, greco e latino, da destra a sinistra, a caratteri compatibili con quelli del I secolo D.C. ma discordanti da quanto riferito dall’apostolo Giovanni nel Vangelo, secondo il quale, l’ordine delle tre lingue in cui il cartiglio fu inciso era: ebraico, latino e greco. Non solo, il testo è diverso da quello dei vangeli di Luca, Marco, Matteo e Giovanni, i cui testi pur essendo discordanti hanno tuttavia identico significato, e citano rispettivamente “Questo è il re dei Giudei” “Il re dei giudei” “Questo è Gesù il re dei Giudei” ed infine “Gesù il Nazzareno, il re dei giudei”. Quest’ultima  versione è quella adottata dal cristianesimo essendo stato Giovanni l’unico apostolo presente alla crocefissione e quindi il più attendibile. Gli studiosi che dalla metà degli anni novanta hanno avuto accesso alla reliquia, affermano però che sono proprio queste anomalie a rendere autentico il manufatto, in base al criterio che nessun falsario avrebbe mai introdotto tali discordanze in maniera così evidente e confutabile. Eppure le analisi al carbonio-14, effettuate su alcuni campioni della reliquia che la Santa Sede autorizzò a prelevare per porre fine alla questione autentico o meno, come fu pubblicato nel 2002, datarono il legno tra il X e XII secolo, precisamente a cavallo tra il 980 e il 1150. La questione, in merito al cartiglio della croce di Gesù, rivenuto secondo la tradizione da Elena, madre dell’imperatore Costantino I che nel IV secolo fece scavare l’area del Golgota alla ricerca della santa croce, è quindi ancora aperta. E’ da ritenersi originale o è semplicemente una copia? Oggetto divino o artefatto umano? Mistero.

Ma in fondo è proprio ciò che è inspiegabile che sfugge alla ragione, l’impossibilità di una piena ed esaustiva conoscenza razionale dei fatti, di una impossibile spiegazione scientifica, che ci avvicina ad un mistero ancora più profondo e antico, il mistero di Dio. Quello che da duemila anni, ci porta ancora a credere o sperare, lasciandoci libero arbitrio.

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