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Nicola Panei: storia di un ex militare malato di asbestosi

condividi su facebook condividi su twitter 24-07-2018

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Nicola Panei: storia di un ex militare malato di asbestosi

Nicola Panei è un ex militare malato di asbestosi che ha deciso di raccontare la sua storia per far luce su quello che accade nell'Aeronautica Militare riguardo l'emergenza amianto.

INSIDEROMA.COM - CARMELA MASSA – Nicola Panei è la dimostrazione che spesso i corpi più provati dalle patologie celano dentro i cuori più forti e combattivi.

Ex militare dell'Aeronautica, Nicola ha svolto la sua attività professionale in contatto con fibre di amianto, che si trovavano ovunque nell'ambiente circostante, nelle tute che indossavano lui e i suoi compagni, nelle coperte che usavano in caso di incendio, questo accadeva perché l'amianto è uno dei pochi materiali a resistere anche alle più alte temperature.

È stata proprio questa prolungata esposizione ad asbesto/amianto che ha iniziato con il tempo dapprima a far ammalare i compagni di sventura di Nicola e in seguito li ha uccisi quasi tutti.

Questo ha gettato Nicola Panei nello sconforto più totale e nella ricerca di una soluzione che potesse porre fine a questo dolore, ha deciso assieme all'avv. Ezio Bonanni e ad Antonio Dal Cin di fondare l'Osservatorio Nazionale Amianto.

L'Osservatorio Nazionale Amianto è un'associazione Onlus che si occupa di tutelare le vittime di amianto e altri cancerogeni.

A distanza di tempo Nicola decise di sottoporsi a regolari controlli sanitari ed è stato proprio grazie ad essi che ha scoperto di aver contratto l'asbestosi.

L'asbestosi è una patologia asbesto correlata che attacca l'apparato respiratorio, ponendo dei limiti alla propria vita difficili da abbattere, anche per chi come Nicola è nato per combattere.

Grazie alla diagnosi tempestiva e alle terapie indicate dai medici volontari dell'ONA, Nicola Panei è riuscito a controllare la patologia evitando che sfociasse in mesotelioma.

Molti esperi dichiarano che l'asbestosi è l'anticamera del mesotelioma, conosciuto anche come tumore amianto che ogni anno miete migliaia di vittime.

Nicola raccontaci la tua storia nel dettaglio...

Sono stato per anni in servizio nell'aeronautica militare Italiana e ho dato la vita nello svolgimento del servizio: è proprio così nel senso letterale. Infatti ho respirato amianto e ho l'asbestosi. Ho fondato l'Osservatorio Nazionale Amianto, insieme con l'avv. Ezio Bonanni e Antonio Dal Cin, e sono componente del Comitato Direttivo Nazionale. Ho visto i miei colleghi morire uno dopo l'altro per mesotelioma, cancro ai polmoni e altre neoplasie. A questo punto mi sono recato verso l'Università di Siena e il Prof. Sartorelli mi ha sottoposto a controlli sanitari e lì ho scoperto di avere l'asbestosi, come Antonio Dal Cin, eroico finanziere esposto ad amianto e vittima anche egli di asbestosi. Anche nel mio caso, grazie ai buoni consigli del Prof. Luciano Mutti, oncologo di fama internazionale, specialista in Mesotelioma ho avviato una terapia preventiva, per cercare di evitare la trasformazione di asbestosi in cancro. Il rischio è quello del mesotelioma, con l'aiuto del buon Dio per il momento non ho il cancro. Se l'asbestosi dovesse degenerare in mesotelioma, con molta probabilità avrei i giorni contati. Sono come un condannato sotto al plotone di esecuzione, è sufficiente che l'amianto mi colpisca con più dannosità per morire nell'arco di poche settimane. Sto conducendo una vita più possibile salutare, cerco di andare spesso in montagna per respirare bene, evitando così la bombola di ossigeno. Intanto dedico il resto che mi rimane da vivere, nella mia battaglia contro l'amianto, come componente dell'ONA.

Nicola quanto è cambiata la tua vita in seguito alla diagnosi di Asbestosi?

La mia vita è totalmente cambiata. Ora so di essere un miracolato almeno per il momento. Però la mia sorte è segnata. Anche se riuscissi ad evitare il cancro, il mesotelioma, l'asbestosi mi ucciderà ugualmente. Certo più lentamente... rispetto al mesotelioma. Ma è pur sempre patologia mortale

La tua storia testimonia quanto sia importante per gli esposti ed ex esposti amianto, sottoporsi a controlli sanitari periodici. Che opinione hai a riguardo?

Il controllo sanitario è importante. Bisogna rivolgersi allo Sportello Nazionale Amianto dell'ONA ONLUS, per controlli sanitari. Abbiamo uno staff di medici tra cui: Prof. Luciano Mutti, Dott. Marcello Migliore, Dott. Carmine Luigi Roma, i quali gratuitamente assistono le vittime di amianto. Importanti servirsi sempre dei medici volontari ONA, e in ogni caso del Servizio Sanitario Nazionale, evitare salti del buio come per esempio operazioni chirurgiche a pagamento che possono rivelarsi dannose. Se c'è necessità di interventi chirurgici bisogna rivolgersi a strutture pubbliche specializzate. Mi riferisco ad esempio al Prof. Marcello Migliore, del Policlinico di Catania, una vera eccellenza. Un professore tornato in Sicilia dopo un'esperienza internazionale ed è uno dei pilastri dell'ONA.

Come si comporta l'amministrazione nei suoi confronti? Cosa bisogna fare per la tutela dei diritti?

Noi militari siamo stati tenuti all'oscuro di tutti i rischi correlati ai materiali con i quali entravamo in contatto. In questo modo ci siamo sentiti spogliati della nostra dignità e presi in giro da chi invece avrebbe dovuto tutelarci.  Sto combattendo da circa dieci anni per ottenere la tutela dei miei diritti. Recentemente è stata depositata una relazione. Ne ha parlato il Fatto Quotidiano che ha trascritto una parte delle conclusioni dei periti. È necessario che i lavoratori, militari esposti ad amianto e in particolare quelli dell'aeronautica oltre che della marina militare si rivolgano al servizio di assistenza legale dell'ONA e dell'avv. Ezio Bonanni.

Fonte: Carmela Massa

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