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Amianto e prevenzione, parola ad Antonio Dal Cin

condividi su facebook condividi su twitter 23-07-2018

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Amianto e prevenzione, parola ad Antonio Dal Cin

Le terribili conseguenze di una lunga esposizione a polvere, fibre di amianto possono determinare un cambiamento irreversibile della nostra vita. 

Le vittime amianto che hanno contratto una patologia asbesto correlata, sono costrette a vivere intrappolate nel loro stesso corpo che in seguito all'esposizione all'asbesto si è trasmutato in una gabbia di carne e ossa.

Antonio Dal Cin è una di queste persone, che ogni giorno convive nel dolore di non poter più ridere di gusto e godersi i momenti più importanti della vita dei propri figli.

Affetto da asbestosi Antonio ha già commosso il mondo con la sua storia, fatta di ingiustizia e ironia della sorte che ha voluto punire l'ex finanziere per aver svolto la sua umile professione.

È proprio per questo che abbiamo deciso di parlare con Antonio di quelle che potrebbero essere le soluzioni utili per contrastare le malattie amianto.

Quanto è importante la sorveglianza sanitaria per gli esposti ad amianto e perché?

L’AMIANTO provoca: mesotelioma, asbestosi, cancro ai polmoni, placche pleuriche, ispessimenti pleurici, cancro alla laringe, cancro alla faringe, al colon e tumore alle ovaie. Importante è quindi la diagnosi precoce. Innanzitutto il cancro si manifesta dopo molti anni ed è anticipato in chi è stato più esposto, dall’asbestosi, e in chi è stato meno esposto dall’ispessimento e placche pleuriche.

Io che sono stato esposto ad amianto / asbesto sono vittima di asbestosi.

Ed è qui molto importante. Anche se non c’è ancora il cancro ci sono i segni dei danni amianto, e anche in caso di asbestosi, anche se la malattia non guarisce, le attività dei medici volontari dell’ONA sono decisive. Medici come: Prof. Luciano Mutti, Prof. Antonio Giordano, Prof. Marcello Migliore e tanti altri.

Grazie a loro io sono ancora in vita, hanno contribuito al miracolo.

Infatti la mia asbestosi e i miei ispessimenti pleurici non sono ancora degenerati in cancro del polmone e mesotelioma.

Cosa deve fare un lavoratore esposto al pericolo amianto?

DEVE subito recarsi dal medico curante, informarlo del rischio amianto e di essere stato esposto, e del protocollo ONA di Sorveglianza Sanitaria (Prof. Luciano Mutti, Prof. Antonio Giordano e tanti altri...). Se ci sono problemi ci si può rivolgere allo Sportello Nazionale Amianto ONA. Medici specialisti dell’ONA provvederanno all’assistenza medica gratuita, per la prevenzione e la cura di tutte le patologie.

E se viene diagnosticato il mesotelioma?

Su questo è necessario “Libro bianco delle morti di amianto in Italia” oppure consultare il seguente video:

Come insegna il prof. Ugazio è importante la prevenzione primaria cioè evitare esposizione amianto. Solo così è possibile battere le patologie asbesto correlate come chiarito anche dall’avv. Ezio Bonanni.

Antonio qual è il tuo protocollo sanitario?

Per me l’ONA ha elaborato un protocollo specifico. È intervenuta l’intera equipe medica (oncologo – Prof. Luciano Mutti; lo scienziato – Prof- Antonio Giordano, in particolare per quanto riguarda il consumo di pomodori in chiave anti tumorale e altre specificità; il cardiologo – Dott. Marabotti e altri insigni scienziati).

Per fortuna e con l’aiuto del buon Dio (mi ritengo un miracolato) sono ancora in vita. Per mia fortuna il pericolo amianto ancora non ha scatenato il cancro, l’asbestosi non mi ha ancora ucciso. Combatto per la vita, per i miei due figli di 4 e 11 anni, per mia moglie gravemente malata. Non posso morire, non voglio morire, l’ONA dovrà proseguire e vincere la lotta contro l’amianto e a favore della vita.

Fonte: Ufficio Stampa ONA

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