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Stephan Schmidheiny sotto accusa di omicidio volontario

condividi su facebook condividi su twitter 16-04-2018

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Stephan Schmidheiny sotto accusa di omicidio volontario

Si è conclusa oggi a Napoli, un'altra fase del maxi processo Eternit Bis, che vede imputato Stephan Schmidheiny il magnate svizzero

Stephan Schmidheiny famoso imprenditore conosciuto proprio per essere uno degli uomini più facoltosi di tutto il vecchio continente, deve rispondere alle accuse di omicidio volontario difronte il Tribunale Penale di Napoli. 

Gli stabilimenti di cui era proprietario ed unico amministratore delegato, erano collocati in diverse città italiane come: Napoli, Torino, Reggio Emilia e Vercelli.

All'interno di essi si lavoravano materiali in amianto e proprio a causa della continua esposizione alle polveri di asbesto, hanno perso la vita complessivamente 258 operai.  

Gli operai si sono ammalati di patologie correlate all'amianto e molti purtroppo hanno perso la vita, mentre ad altri hanno semplicemente trasformato la vita in una sopravvivenza impossibile.

Le patologie asbesto correlate, sono malattie aggressive che attaccano l'apparato respiratorio ma l'aspetto peggiore è che nella maggior parte dei casi, queste iniziano a manifestare i primi sintomi quando la situazione è già precipitata, parliamo di tempi di latenza dai 15 ai 30 anni se non di più.

È proprio a causa di queste considerazioni che Stephan Schmidheiny è accusato di aver dato vita ad un vero e proprio disastro ambientale, i suoi stabilimenti sono ormai ricordati come fabbriche di morte  e desolazione.

È dal 2005 che la magistratura italiana cerca di incastrare l'imprenditore svizzero, nel primo processo è stato salvato dalla prescrizione ma questa volta nel secondo processo chiamato appunto: eternit bis, i giudici non mollano la presa.

Infatti i P.M. hanno deciso di avviare l'accusa da da omicidio doloso a omicidio colposo.

L'opinione pubblica questa volta ha riposto nella legge italiana tantissima fiducia, ora il GUP dovrà decidere sulla richiesta di derubricazione da omicidio colposo a omicidio volontario, l'opinione pubblica prova a porre fiducia nella magistratura italiana, sperando che alla prossima sessione del processo, che si terrà il 18 maggio 2018, sia fatta giustizia.   

L'imputato ha cercato più volte di far tagliare fuori dal processo l'Osservatorio Nazionale Amianto, senza avere mai successo.

«L’Osservatorio Nazionale Amianto era e rimane in prima linea a Napoli come a Siracusa, a Casale Monferrato come a Cavagnolo e ancora a Rubiera, per chiedere giustizia per le vittime di Eternit Italia e per tutte le altre vittime dell’amianto. Non comprendiamo le ragioni per le quali ancora Stephan Schmidheiny riesce a sfuggire alla giustizia italiana nonostante la morte di ex dipendenti dei suoi 5 stabilimenti in Italia» dichiara l’Avv. Ezio Bonanni determinato più che mai a incastrare l'imputato dietro le sbarre.  

In attesa della prossima sessione de processo speriamo solo che questa vicenda si concluda con la giustizia almeno per i familiari delle quasi 260 vittime che hanno perso la vita per avere solo una colpa, quella di lavorare onestamente.

Carmela Massa

Fonte: Ufficio Stampa ONA

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