Cool tura

Processo Marina Bis: conclusioni, sentenza e condanne

condividi su facebook condividi su twitter 01-07-2022

| | Commenti →
Processo Marina Bis: conclusioni, sentenza e condanne

Si è concluso con 4 condanne il processo di Appello Marina bis che vedeva sul banco degli imputati 6 ex ammiragli dell’Arma. Una sentenza importantissima, perché il reato è quello di omicidio colposo.

I giudici hanno riconosciuto la responsabilità penale dei vertici della Marina nella morte di 11 marinai che erano stati a contatto con l’amianto sulle navi.

La Corte di Appello di Venezia ha ribaltato la sentenza di assoluzione per 4 dei 6 imputati emessa dal Tribunale di Padova. Per le motivazioni del provvedimento sarà necessario attendere, ma è evidente che, secondo i giudici, gli ammiragli sapessero della presenza dell’asbesto e ne conoscessero la pericolosità o quanto meno il rischio che comportava il suo utilizzo.

E che non avrebbero fatto quanto dovuto per tutelare la salute dei marinai.

I magistrati, punto cruciale, hanno evidentemente riconosciuto anche la sussistenza del rapporto causale tra l’esposizione all’amianto dei marinai sulle navi della Marina e l’insorgenza delle malattie che ne hanno causato la morte, tra cui il mesotelioma pleurico.

In particolare Agostino Di Donna è stato condannato a 2 anni di reclusione, Angelo Mariani ad 1 anno e 6 mesi, Guido Venturoni ad 1 anno e 6 mesi e Sergio Natalicchio a 1 anno.

La Corte di Appello ha disposto, inoltre, un risarcimento per i familiari delle vittime del dovere: una provvisionale immediatamente esecutiva (che sarà elargita subito, prima quindi della condanna definitiva).

Dovranno corrisponderla in solido l’ammiraglio Agostino Di Donna e il responsabile civile del ministero della Difesa.

In particolare i congiunti di Tommaso Caserta e Francesco Paolo Sorgente, assistiti dall’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, coadiuvato dall’avvocato Maria Luisa Grecco, riceveranno 50mila euro ciascuno.

Si tratta di Marisa Facchin, Elena e Francesco Caserta, moglie e figli di Tommaso. E di Patrizia Giuseppina Zichina, Nicola, Arianna e Andrea Sorgente, moglie e figli di Francesco.

“Giustizia è fatta – ha dichiarato l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto - la Marina affonda sull’amianto! Continueremo a sollecitare le bonifiche. La messa in sicurezza delle nostre unità navali, e la tutela giuridica, anche con risarcimenti. Senza necessità, speriamo, di dover sempre ricorrere all’autorità giudiziaria”.

L’amianto è stato utilizzato sulle navi sia in forma solida che friabile, per le ottime caratteristiche del minerale.

Come termoisolante per la coibentazione di strutture, nelle parti meccaniche e elettriche, nei tubi per le condotte di vapore e del carburante. Ma anche come materiale fonoassorbente, per esempio per le paratie delle cabine.

La sua cancerogenicità era nota già negli anni ’40, ma molto prima era evidente a chi lavorava con questo minerale, l’incidenza delle malattie respiratorie tra gli operai che venivano esposti alle sue polveri e alle sue fibre. L’amianto causa infatti il mesotelioma e tutta una serie di patologie asbesto correlate, tra le quali il tumore al polmone, alla faringe, alla laringe e alle ovaie.

La storia dell’utilizzo dell’amianto in Italia e i danni che ha causato e che continua a causare sono spiegati puntualmente nel “Libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022” dell’avvocato Bonanni.

Qui è chiaro come alle morti per mesotelioma registrate nel VII Rapporto ReNaM vanno aggiunte tutte quelle causate dalle altre malattie. L’Osservatorio nazionale amianto continua la sua lotta anche attraverso la App, per la segnalazione dei siti contaminati.

Fonte: Osservatorio Nazionale Amianto

commentiLascia un commento

Nome:  

Invia commento

Archivio rubrica

-->
chiudi popup Damicom