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28/05/17: finisce la storia, inizia la leggenda

condividi su facebook condividi su twitter 28-05-2018

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28/05/17: finisce la storia, inizia la leggenda

INSIDEROMA.COM - FOIS DIEGO - Cazzo, ne è passato di tempo. Un anno che sembra una vita. Una vita passata a difendere e sostenere quei colori. Quel giallo e quel rosso mai troppo riconoscenti.

Il 28 Maggio di un anno fa è finita la storia sul campo di Francesco Totti e la Roma.

La sua Roma.

Quando lascia un Re, forse qualche lacrima verrà versata dal suo popolo. Quando lascia uno di loro, uno che nel popolo è nato e cresciuto, be', il dolore resterà per sempre.

Francesco Totti ha racchiuso in 25 anni d'amore tutto quello che un romanista poteva desiderare, ambire.

L'orgoglio, il coraggio. La voglia di riscatto.

La passione tra un numero, il dieci, e la fantasia.

La fierezza nel tenere alti i vessilli di un popolo quasi mai vittorioso, ma comunque vincente.

Totti è stato il vento negli afosi momenti di calma. Il guizzo nella mortale noia di una vita scontata e ripetitiva.

È stato il comune sogno di chi non ha mai osato e di quelli che hanno tentato e fallito.

Totti è stato speranza. Lacrime e sudore.

Fede.

Sarebbe inutile raccontarlo, tentare di descrivere le sue imprese a chi non l'ha vissuto. Come parlare d'amore a chi è arido di sentimenti.

Totti è stato lo schiamazzo estivo dei bimbi che giocano a calcetto. L'adrenalina della domenica mattina.

Totti è stato il venerdì per ogni lavoratore che si rispetti, le passeggiate al mercato e i sorrisi dei bambini che indicano la sua maglia che caldeggia il vento della Primavera.

Francesco è stato l'attesa. Istinto e follia.

Rappresentante di una romanità che resta ora appesa a un filo. Umile condottiero e sipario sul calcio, quello vero.

No, la Roma non è e non sarà mai più la stessa. Francesco Totti ha lasciato in ogni romanista la folle speranza di incontrare qualcuno che gli somigli e la maledetta consapevolezza che mai nessuno sarà come lui.

E forse è giusto così.

È la vita, tutto nasce, si completa e finisce. Lascia vuoti che spesso vengono colmati, ma che talvolta, come per gli Dei, vanno soltanto adorati, anche con la morte nel cuore.

Sarà vostro compito scovare colui che sappia sostituirlo” sostenne qualcuno. I romanisti ci han provato, ma con l'occhio sempre dritto in tribuna dove una giacca e una cravatta non son state mai così strette.

La vita è andata e sta andando avanti, ma un gemito soffocante bagnerà per sempre il ricordo di quel maledetto e bellissimo giorno di Maggio.

Lo stesso in cui finì la storia sul campo tra la Roma e il suo figlio prediletto.

Lo stesso in cui finì la storia e iniziò la leggenda...

Fonte: a cura di Fois Diego

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