DO YOU REMEMBER?... Claudio Valigi, l'erede di Falcao

condividi su facebook condividi su twitter 06-11-2013

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DO YOU REMEMBER?... Claudio Valigi, l'erede di Falcao

I paragoni nel calcio sono spesso deleteri. Sopratutto quando sono molto importanti, perchè fatti con calciatori che rappresentano la storia di un club. Proprio come nel caso di Claudio Valigi, ex centrocampista giallorosso, campione d'Italia nel '83.

Valigi, nato a Deruta il 3 febbraio del 1962, sfruttò l'occasione del grande salto quando era nel settore giovanile della Ternana. In Abruzzo si distinse come uno dei migliori giovani nel panorama calcistico italiano, e nell'estate del 1982 finì nel mirino di diversi grandi club. Alla fine la spuntò la Roma, che precedette di un soffio il Milan. Fu l'occasione della vita per lui. 

Nella Roma che da lì a poco avrebbe trionfato in campionato, dimostrò subito di essere all'altezza. Giocò 13 partite in campionato, 9 in Coppa Italia e 4 in Uefa, sostituendo all'occorrenza i vari Ancelotti, Prohaska e Falcao. Proprio per la capacità di svolgere il ruolo di jolly di centrocampo, il barone Liedholm gli affibbiò il soprannome di erede del "divino", per via di una certa somiglianza con il brasiliano nello stile di gioco. 

Mai paragone fu più pesante, e probabilmente mai portò così male. Valigi venne ceduto nell'estate del '83 al Perugia, e nonostante le 35 presenze con un gol, non confermò quanto di buono aveva fatto con la maglia giallorossa. 

Dopo solo un anno in Umbria si trasferì a Padova. Indossò la maglia biancorossa per tre stagioni, riuscendo con difficoltà ad allontanare quell’etichetta scomoda che gli aveva ormai creato una crisi di identità, impedendogli di esprimersi al meglio delle sue potenzialità. Il prosieguo della sua carriera lo vide giocare a Benevento, Messina, Mantova e Deruta prima dell’abbandono dell’attività agonistica.

Ora, come ci racconta lui stesso, fa l'allenatore: 

"Sono sempre stato nel mondo del calcio, anche quando ho smesso. Sono partito dal settore giovanile del Mantova, perchè in questo momento vivo lì. Contemporaneamente mi sono occupato anche di turismo. Ho allenato la prima squadra della Sambonifacese e del Mantova, per poi tornare per un breve periodo a Roma, sulla panchina della Lupa Frascati."

Almeno in panchina, forse, non dovrà sostenere il peso del paragone. 

 

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