Il giardiniere nel pallone

A Natale puoi…

condividi su facebook condividi su twitter 23-12-2017

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A Natale puoi…

“A Natale puoi… fare quello che non puoi fare mai…”

Provate a cantarlo a Mario, clochard di Piazza Venezia. O meglio barbone perché lui tiene alla tradizione.

“A Natale ti sentirai meno solo” gli dicevano.

Cazzate.

Il Natale è il periodo delle cazzate. Dei pandori e dei panettoni sottocosto alla Coop perché dell’anno prima. Il Natale è il periodo della distinzione sociale dei Babbi Natale. Di quelli finti, grassocci e profumati degli ipermercati. E di quelli autentici, col bianco sporco del costume e una bottiglia di birra a scaldare il cuore che fuori dagli ipermercati chiedono una moneta di dignità.

Come Mario, il barbone di Piazza Venezia.

“A Natale puoi…”

A Natale potresti, ma non vuoi. Potresti mandare a fanculo tutta la carovana di parenti che ti affolla il soggiorno. Potresti dire alla nonna che odi quel seno intriso di essenze floreali e naftalina. O alla zia di non rendersi ridicola con extension e unghie finte dopo una certa età.

Il Natale è tutto e niente, è la fiera dell’omertà.

Della corsa al regalo per stare a posto con sé stessi.

Per Mario il Natale è solo freddo e bestemmie.

Ma chi siamo noi per giudicarlo, per scansarlo dai nostri pensieri? Per scacciarlo dai nostri passi?

Per Mario il Natale era anche Spelacchio. Un barbone sa cosa significhi vivere senza radici.

Sì, l’abete rosso di Piazza Venezia. Simbolo di imperfezione. Il più fantozziano tra gli abeti e per questo uno di noi.

Sì, perché il Natale ha anche il potere di far sentire eroi gli sfigati di tutti i giorni.

“A Natale puoi…”

Gli sfigati romanisti, ad esempio, come narrato dalla redazione di Tuttosport

Morto Spelacchio se ne fa un altro. Magari spendendo meno dei quarantottomila euro del primo.

Morto Spelacchio, per Mario, resta solo la Roma.

E questo Natale potrebbe essere ancora più infimo, maledetto. Questa sera la Roma di Di Francesco sfiderà la Juventus all’Allianz Stadium (ore venti e quarantacinque).

Archiviata la finta (come il Natale) batosta di Coppa Italia col Toro, ci si concentra sul Campionato, magari aggiustando la mira.

“A Natale puoi…”

A Natale i desideri possono avverarsi. E noi da buoni e generosi romanisti, ci accontentiamo di veder avverati quelli di Gerson: “A Torino per vincere.”

D’altronde a Natale puoi…

I più romantici, come Mario, non sognano altro che un gol (o meglio, er go’) di De Rossi al novantesimo, per un altro schiaffo, ma stavolta alla vecchia signora. Per riscrivere la storia e ammutolire, ancora una volta, gli pseudo tifosi che puzzano di sigaro e ipocrisia, come la nonna a Natale.

Chi vivrà vedrà.

È questo il desiderio di Mario, il barbone di Piazza Venezia. Al quale, dopo Spelacchio, non resta che la Roma e una manciata di stelle per credere ancora che questa vita sia un po’ meno puttana.

Almeno a Natale…

Fonte: a cura di Diego Fois

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