Il giardiniere nel pallone

Quando la Roma diventa una questione di portafoglio e non soltanto “de core”

condividi su facebook condividi su twitter 30-03-2018

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Quando la Roma diventa una questione di portafoglio e non soltanto “de core”

Sapete cosa fanno i giardinieri quando fuori piove? Be', qualcuno va a prendere per il culo il vivaista di turno nei vari blog sparsi nella rete. Qualcun altro si concentra su eBay alla ricerca di ricambi a buon prezzo.

Io no. Io su eBay sono andato a scovare un annuncio interessante: “Vendo biglietti per Roma-Barcellona”.

Ecco. È in questi momenti che il romanista che è in me abbandona cesoie e rastrello e si veste di sciarpa e speranza, rigorosamente giallorosse.

Poi la sorpresa. I biglietti in questione venivano venduti alla modica cifra di 1.000 euro.

Sì, avete capito bene, mille monete da un euro e potevate gustarvi all'Olimpico, tribuna Monte Mario, un quarto di finale da cuori forti.

E nell'istante esatto in cui il mio portafogli mi ricordava lo stato delle mie finanze (col sorriso bastardo), lo spirito giornalistico che mi contraddistingue (eufemismo) mi è venuto in soccorso.

“Salve, scrivo per l'annuncio. Sono ancora disponibili i biglietti?”

“Sì...”

“Uno sconto sul prezzo?”

“900 euro e sono tuoi...”

Novecento euro, tutti assieme, un giardiniere li vede raramente. A patto che non sia quello di Arcore che vede cose (e persone) che voi umani non potete immaginare.

Ma torniamo a noi. O meglio, al mio interlocutore.

“Posso chiederti se sei a conoscenza che stai valutando i biglietti un pochino oltre il loro valore di mercato?”

“Sì, se hai i soldi bene altrimenti lascia perdere...”

Dietro c'era dell'altro, doveva esserci dell'altro. In fondo era un fratello romanista, uno di noi. Decido di insisteree scopro dettagli a dir poco inquietanti.

Mi racconta che il suo obiettivo era di assistere al ritorno al Camp Nou, ma che un volo A/R per Barcellona, inizialmente a 91 euro, era passato poche ore dopo il sorteggio di Nyon a 600 euro per due persone.

Allora verifico le precedenti trasferte della Roma in Champions e noto come in occasione di Chelsea-Roma, destinazione Londra, il prezzo di un biglietto fosse lievitato da 100 euro a 270 euro (ad personam) nel giro di qualche ora.

Ma non è tutto.

“Preso atto dell'esorbitante costo della trasferta, decido di virare sul ritorno in casa del prossimo mercoledì, ma dopo ore di fila virtuale (il nuovo sistema telematico per l'acquisto dei tagliandi - n.d.r.), perdo la priorità acquisita per un problema del sistema e decido di recarmi direttamente presso un Roma Store. Lì, 4 ore di fila mi hanno portato a scegliere (altro eufemismo) l'unico settore disponibile: le tribune al costo di 95 euro. Così acquisto due biglietti e li metto in vendita a 1.000 euro nella speranza di trovare un acquirente e pagarmi la trasferta...”

Sì, perché l'obiettivo del mio interlocutore è sempre lo stesso: andare a Barcellona a tifare la Roma assieme alla propria ragazza. Il sogno di una vita: poter conciliare gli amori più grandi che un uomo possa mai desiderare. Quello per la Roma, appunto, e per una donna che non metta mai la Roma in discussione. Be', buona fortuna!

 

Sarò sincero, 1.000 euro per un biglietto non li spenderei nemmeno se la Roma dovesse andare in finale. E non per questo mi sento meno romanista di chi lo farebbe.

Questione morale? No, questione economica.

Inutile prenderci in giro. Ma la razionalità, spesso, lascia il posto alla passione e alla voglia di assistere ad uno spettacolo che potrebbe (si spera) essere unico nel suo genere. A differenza delle rate del mutuo che, puntualmente, si ripetono in maniera costante ogni mese.

“Annuncio folle? - conclude lui – No, di folle c'è soltanto il prezzo. Ma nessuno costringe qualcuno a comprare...”

Appunto. Tenere a bada le emozioni, talvolta, può salvarvi quantomeno il conto in banca. Sarà che sto invecchiando, ma nun dite che nun v'avevo avvertito...

Fonte: A cura di Diego Fois

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