Un giorno ti racconterò
INSIDEROMA.COM - DIEGO FOIS - Sorpresa doveva essere e sorpresa è stata. L’urna di Nyon ha decretato l’avversario che la Roma affronterà ai quarti di finale di Champions.
Sarà il Barcellona di Lionel Messi.
Brividi.
Più o meno gli stessi che ho avuto alla notizia del tuo arrivo, figliolo.
“Sorpresa!”, disse tua madre. Ammetto che pure il Barcellona, all’epoca, mi avrebbe fatto meno paura.
Un giorno te lo racconterò.
Un giorno ti racconterò dell’impresa della Roma con lo Shakhtar perché, che dir si voglia, di impresa si è trattato. Ti racconterò della folle attesa che ha accompagnato quella partita. Della nostalgia, dei cori, degli striscioni e delle bandiere al vento. Ti parlerò della Curva Sud, la nostra anima. La faccia segreta della luna. Quella amata, difesa. Multata.
Un giorno ti racconterò di tutto questo perché la Roma è una cosa seria.
Ti dirò dell’impresa di Eusebio Di Francesco.
Eusebio il condottiero.
Quello senza palle perché preferiva il dialogo alle capocciate sul tavolo. Quello sbeffeggiato e osannato in un’eterna contraddizione emotiva.
Sì, roba da romanisti. Forse.
Forse un giorno capirai e mi ringrazierai di averti fatto giallorosso. Sarà una notte, di rientro dal lavoro. Avrai fame, molta fame e tua moglie ti avrà lasciato un biglietto in cui ti annuncia il protrarsi della lezione di Zumba.
“Mortacci sua” dirai con gli occhi al cielo. Lì, dove vorrai incrociare i miei.
Io non ci sarò, ma ci sarà la Roma a consolarti. A tenerti compagnia, di là, nel salotto acquistato a rate da Ikea.
Amerai quella maglia più di ogni altra cosa. Accetterai dubbi, tasse e file alla Posta. Ti incazzerai per l’ennesima occasione sciupata. Capirai che i ritardi da stretta al cuore non saranno quelli di Trenitalia.
Ti racconterò di Conti, Batistuta e Agostino Di Bartolomei. Della Barilla e del nuovo Stadio che conoscerai già meglio di me.
L’urna di Nyon ha scelto il Barcellona. Ti insegnerò a rispettare tutti e a non temere nessuno. Ti dirò di quanto mi sia sentito invincibile anche solo per una notte. Perché noi, figlio mio, siamo quelli del famo, annamo, sfonnamo e poi… piagnemo. Sì, ti capiterà di piangere, eccome se ti capiterà.
Rivendicherai i nostri momenti davanti alla TV, i sogni infranti e le speranze da celare sotto il cuscino.
Ti insegnerò come si asciugano le lacrime. Ti racconterò di quanto, nella vita, sia importante credere in unico, vero, capitano: Francesco Totti.
Abbi fede, ma mai troppa. Non fidarti dei Presidenti, dei giornalisti e degli avvocati.
Abbi cura di te.
Imprecherai e rimpiangerai di non esser nato juventino. Fino a quando poi conoscerai la storia. Allora mi odierai ancor di più perché scoprirai che nel mondo vincono i potenti e coi sogni ci si pulisce al massimo il culo.
Ma se una notte, se quella notte ti capiterà, che ne so, di battere il Barcellona, be’, allora ti sentirai invincibile.
Privilegiato nell’aver fatto l’amore solo con quella maglia. L’unica passata da migliaia di fratelli, ma che mai chiameresti puttana.
Lo so, figlio mio, sarà dura.
Ma quando nascerai, se nascerai, ti vanterai come me d’esser romanista. E la vita sembrerà più dolce.
A patto che non nasca laziale come tu madre perché allora saranno cazzi amari, a papà…
Fonte: A cura di Diego Fois