In punta di penna

Brilla la stella di Under anche ad Udine

condividi su facebook condividi su twitter 18-02-2018

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Brilla la stella di Under anche ad Udine

INSIDEROMA.COM - MASSIMO DE CARIDI - La Roma vince 2-0 ad Udine un match complicato risolto dal colpo di Under. Il giovane turco aveva fatto vedere le sue doti ad intermittenza sino alla gara casalinga contro la Sampdoria e dalla rete segnata a Verona contro l’Hellas non si è più fermato. Negli ultimi 3 incontri ha messo a segno 4 gol ed un assist, non male per chi veniva paragonato ad Iturbe e bollato come un altro flop. Non era facile per lui adattarsi ad un mondo completamente nuovo ed ora che riesce a dialogare coi compagni sia col pallone e con l'italiano e ha una maggiore conoscenza di Roma sia città che squadra, le cose vanno decisamente meglio. Deve fare ancora tanti passi avanti, nessuno lo nega. A volte, si intestardisce nel giocare troppo in solitaria e lo stesso Di Francesco si è sgolato tutto il primo tempo per dirgli di alternare giocate singole a passaggi e scambi di prima coi compagni. Nella ripresa, ha eseguito alla perfezione le indicazioni del suo tecnico e ha cercato maggiormente il passaggio filtrante anche col piede “debole”, mettendo in grande difficoltà la retroguardia friulana. Al 70’, però, ha deciso che la sfida andava indirizzata sui canali giallorossi ed appena gli è arrivato il pallone dal limite dell’area, lo ha controllato rapidamente e ha lasciato partire un missile terra-terra che è passato sotto le gambe di un difensore dell’Udinese e poi si è andato ad infilare nell’angolino alla destra di Bizzarri. Già nella prima frazione di gioco, il turco si era reso protagonista di una magnifica giocata: entrato in area, ha dribblato due calciatori friulani e poi ha tirato sul primo palo ma l’ex portiere di Real Madrid e Lazio è stato bravo ed attento a deviare in corner. La partita contro l’Udinese era un piccolo banco di prova per la Roma, che dopo il momento di grande difficoltà occorsole tra dicembre e gennaio, aveva ricominciato a vincere (per giunta soffrendo) con le ultime 2 della classifica e serviva una vittoria con una squadra di medio livello per poter guardare al futuro con maggiore ottimismo. Ora ci sarà lo Shakhtar Donetsk, in una gara valida per l’andata di Champions League e questo match sarà importante per capire a che punto la formazione di Di Francesco si trovi nel suo percorso di crescita ma è altrettanto rilevante la sfida della 26° giornata di Serie A contro il Milan, pericolo maggiore rispetto alle ultime sfide di campionato ed occasione per consolidare il terzo posto ed allontanare, forse definitivamente, i rossoneri dalla lotta-Champions nonostante il periodo positivo dell’era Gattuso. I giallorossi escono dalla gara di Udine con qualche certezza in più, come ad esempio il proprio portiere. Alisson è ormai un punto di riferimento per i compagni di squadra che lo cercano moltissimo perché sanno di potersi fidare ma a volte è costretto a comportarsi da libero vecchio stampo per rimediare a qualche leggerezza altrui, come successo su un retropassaggio di Juan Jesus ad inizio partita o quando Pellegrini ha deciso di ricorrere al brasiliano pur trovandosi nella metà campo udinese. L’unica parata dell’incontro Alisson la compie quando De Paul batte rapidamente una rimessa laterale, Florenzi (anche ieri male male) preferisce protestare anziché difendere la propria zona e Perica è bravo a dribblare Fazio ma non aveva fatto i conti col numero 1 romanista, che già era a terra per anticipare la giocata prima ancora che il centravanti dell’Udinese potesse calciare il pallone. Se su di lui sembra che ci siano le più forti e potenti squadre d’Europa, un motivo ci sarà. Se non è ancora ai livelli di Neuer è solo perché c’è bisogno di qualche anno per confermarsi a questi livelli ma la strada è decisamente quella. Più attenta della gara col Benevento la coppia Manolas-Fazio, che non ha grande supporto dalle fasce, in particolare a destra con il numero 24 giallorosso sempre svogliato e che torna in copertura sempre al piccolo trotto, lascia buchi enormi dalla sua parte e non è che le cose migliorino quando va avanti, visto che dalla partita d’andata col Verona (suo esordio stagionale) si attende un cross buono per le punte. Juan Jesus comincia malissimo con quel retropassaggio di cui abbiamo parlato in precedenza ma poi cresce e verso la fine del primo tempo fa una splendida diagonale salva-risultato e acquisisce maggiore sicurezza anche se non è un terzino e si vede. Pellegrini è un po’ bloccato nei 2 di centrocampo ma si impegna e cerca di interdire e costruire meglio che può. Magari potrebbe esser provato come alternativa sulla trequarti a Nainggolan, poiché è molto bravo negli inserimenti e ha un buon tiro. De Rossi tornava titolare dopo circa 2 mesi e senza di lui la Roma ha incassato troppi gol. Sarà un caso, ma tornato lui, è tornato il clean sheet per Alisson. Certo, non è ancora al top della forma ed è stato sostituito nel finale per questo motivo ma la personalità del numero 16 giallorosso, la sua capacità di interrompere il gioco altrui, è e sarà fondamentale da qui a fine stagione. Finalmente, si è rivisto un buon Nainggolan: qualche bella giocata, sempre nel vivo del match e ha vinto anche qualche contrasto, oltre al bell’assist per Perotti che ha chiuso l’incontro. Sta tornando il bel giocatore della passata stagione grazie alla nuova (vecchia) posizione in campo o in virtù delle vittorie? Qualunque sia il motivo, anche lui a questi livelli può esser molto utile alla causa e ce ne sarà assoluto bisogno per mantenere il terzo posto e cercare di superare il turno in Europa. La prestazione di Dzeko va divisa in 2 parti: se lo dovessimo giudicare solo come centravanti d’area, a parte un colpo di testa finito debolmente tra le braccia di Bizzarri e qualche tiro respinto, dovremmo parlare di una prestazione insufficiente ma il bosniaco svolge anche il ruolo di rifinitore, di mediano ed assistman e la sua abnegazione alla causa è encomiabile. Negativa, invece, la prova di El Shaarawy: sempre in ritardo nel momento decisivo e nelle 2 occasioni in cui ha l’opportunità di calciare a rete è sfortunato nella prima, quando la sfera esce di poco alla destra del portiere friulano e cicca clamorosamente il pallone nella seconda a tu per tu con l’estremo difensore avversario. E’ piuttosto involuto rispetto a qualche tempo fa, nonostante si rende utile in fase difensiva ma quando entra Perotti, la Roma sembra più viva da quel lato di campo. Ecco, proprio l’argentino è tornato al gol su azione dopo la rete (sempre nel finale) segnata a Firenze, che ha chiuso anche quel match e questa è la notizia più bella. Se Perotti riuscisse a saltare l’uomo e a fornire assist con continuità come sa fare, i giallorossi avrebbero un’arma micidiale che da un po’ era appannata o ai box. Era necessario far riposare Kolarov e Strootman in vista dei prossimi impegni e la vittoria ha reso le cose ancora più semplici. Adesso comincia il tour de force tra Champions, Milan e Napoli e dopo queste 4 partite avremo un quadro della situazione decisamente più chiaro.

Fonte: A cura di Massimo De Caridi

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