In punta di penna

Buona Roma salva grazie ad un partente ed un baby

condividi su facebook condividi su twitter 25-01-2018

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Buona Roma salva grazie ad un partente ed un baby

La Roma pareggia 1-1 nel finale a Genova contro la Sampdoria grazie ad un gol di Dzeko su assist di Antonucci. Questa è la fotografia di un match che avrebbe potuto avere ben altri protagonisti, poiché il primo è quasi un giocatore del Chelsea e l’altro è un ragazzo della Primavera all’esordio in serie A. Di Francesco è in grande emergenza in attacco, poiché le ali titolari sono entrambe ai box per infortunio ed è costretto ad inserire Under e Defrel. Il turco gioca a sprazzi ma fornisce una prova tutto sommato sufficiente, anche se avrebbe bisogno di giocare con maggiore continuità ed alla Roma non gli è possibile, il francese si impegna ma sbaglia troppo in ogni zona del campo, soprattutto spedisce alle stelle il pallone del vantaggio quando tenta un tiro alla Salah non essendo Salah. La Roma sta tornando a giocare con lo stile che si era visto per i primi 3 mesi, certo ora la manovra non è così fluida e risente del mese orribile appena trascorso che l’ha vista abbandonare quasi tutti gli obiettivi ma si è tornato a vedere qualche sprazzo di gioco di impronta “difranceschiana”. Si sono riviste le sovrapposizioni ed il pressing alto sino all’area di rigore avversaria ma manca ancora la verticalizzazione continua, come chiedeva lo stesso tecnico per gran parte dell’incontro, la manovra è ancora troppo lenta e prevedibile ma anche le assenze importanti hanno il loro peso. La più evidente è quella di Diego Perotti, che riesce a dare quell’imprevedibilità alle azioni giallorosse che nessun’altro in squadra è in grado di dare e così le formazioni che affrontano la Roma hanno il tempo di ricompattarsi. Contro la Sampdoria, gli uomini di Di Francesco si sono innervositi sin dai primi minuti per alcune decisioni a senso unico del direttore di gara Orsato, giudicato da molti il miglior arbitro italiano ma che quando dirige la Roma commette spesso delle sviste. Solo per ricordarne qualcuna: l’espulsione di Salah in un Fiorentina-Roma della stagione 2015-16 per un “vaffa” dell’egiziano quando invece in altre circostanze ha fatto finta di nulla; il rigore assegnato ai giallorossi nel derby dello scorso campionato (inesistente e da quel momento, Strootman è entrato nella sua lista nera), il penalty netto non assegnato alla Roma quest’anno contro l’Inter all’Olimpico (Orsato era al Var e ha fatto finta di nulla) e, dulcis in fundo, il fallo non fischiato a Strootman, che ha portato poi al rigore assegnato tramite Var alla Sampdoria, nato appunto da questa scorrettezza palese e segnalata dal guardalinee ma che il fischietto di Schio ha deciso di non concedere. Da sottolineare che secondo il regolamento (come avvenuto in Atalanta-Juve quando venne annullato un gol a Mandzukic per un fallo di Lichsteiner in precedenza ma nella stessa azione), il direttore di gara sarebbe dovuto ripartire da quell’episodio per giudicare il rigore della Samp e se ha continuato a pensare che non fosse fallo, un dubbio su Orsato e sulla sua lucidità nei confronti della Roma e di Strootman in particolare, potrebbe venire. I giallorossi hanno trovato il pari rischiando anche di prendere il secondo gol ma era l’unico modo per impedire alla Sampdoria di chiudersi a riccio. Già nel primo tempo la Roma ha avuto almeno 4-5 nitide palle gol e se c’era una squadra che doveva esser in vantaggio era quella di Di Francesco. In questo periodo, neanche la buona sorte è dalla parte dei romanisti, che però almeno hanno avuto la forza mentale per rimanere in partita e per la prima volta non uscire sconfitti dopo esser andati in svantaggio. Anche questi sono segnali da tenere in considerazione e da valutare, soprattutto quando l’allenatore è costretto a fare la conta dei giocatori tra infortunati e possibili partenti. Il coraggio nell’inserire ad un quarto d’ora dalla fine un promettente ma esordiente ragazzo della Primavera in un momento così delicato non solo del match ma della stagione non è da tutti e gliene va dato merito. Antonucci, poi, è stato bravissimo prima ad andare vicino alla rete ma si è spaventato per il gambone di Dzeko che ha lisciato il pallone a pochi centimetri dalla sua faccia e lo ha fatto tirare fuori e poi ha messo al centro un pallone delizioso, che si è portato avanti con la suola del piede destro e ha messo al centro di sinistro con su scritto: “depositare in rete” ed il centravanti bosniaco (che di testa non segna spesso) non ha voluto dare un dispiacere al giovane compagno e ha messo dentro per un gol che non sa di vittoria ma che rende meno amara la serata. Se la gara la rimettono in piedi un giocatore sul piede di partenza (che alcuni non avrebbero voluto vedere in campo per un eventuale infortunio che potrebbe comprometterne partenza e soldi nelle casse romaniste) ed un ragazzino di neanche 19 anni all’esordio in serie A, la cosa si fa preoccupante ed è anche un lampante campanello d’allarme che Di Francesco manda alla società a chiare note, come altrettanto chiare sono le parole dei compagni di squadra del numero 9 giallorosso che hanno preso posizione netta in favore della permanenza del loro bomber. Vendere Emerson Palmieri per 20 milioni più bonus è una bella plusvalenza ma Kolarov avrebbe bisogno di rifiatare e questo era proprio il momento di dargli il cambio ed invece il serbo è costretto a fare gli straordinari e le prestazioni ne risentono (in attesa che arrivi qualcun altro) e davanti Defrel e Schick hanno dimostrato di non esser in grado di sostituire Dzeko con continuità per vari motivi. Anche se, sarà stata l’aria di Marassi e di Genova che tanto bene gli aveva fatto lo scorso anno ma ieri per la prima volta da quando veste la maglia giallorossa, Patrick Schick ha mostrato alcune delle sue doti, sinora nascoste. Sia partendo da destra che come centravanti in appoggio a Dzeko, si è reso utile con un paio di magie prima e poi con alcune “spizzate” di testa per Nainggolan e compagni. Forse, ha bisogno di un anno di adattamento ad una squadra di alta classifica e le noie fisiche non lo hanno aiutato ma se rimanesse Dzeko sino a giugno e poi si puntasse sul ceco, sarebbe meglio per tutti, meno che per i bilanci, forse… Se si vuole raggiungere l’obiettivo quarto posto, è il momento di investire sul mercato comprando e non cedendo e farlo subito perché tra pochi giorni Roma e Sampdoria si rivedranno allo stadio Olimpico e sarà un’altra battaglia.

Fonte: A cura di Massimo De Caridi

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