In punta di penna

Una bella Roma vince largamente con un Verona non irresistibile

condividi su facebook condividi su twitter 17-09-2017

| | Commenti →
Una bella Roma vince largamente con un Verona non irresistibile

La Roma batte 3-0 l’Hellas Verona in una gara mai stata in bilico. I gialloblu venivano dalla pesante sconfitta interna della giornata precedente con la Fiorentina però si presentano comunque all’Olimpico cercando di fare gioco ma schierando Kean dal primo minuto al posto di Pazzini. Scelta che favorisce la squadra di Di Francesco, che tiene a bada abbastanza agevolmente il giovane di scuola Juventus. I giallorossi hanno una gran voglia di vincere e convincere e l’emblema di questo è Alessandro Florenzi, tornato a calcare i campi di calcio in un match ufficiale dopo 11 mesi dal primo dei 2 infortuni al legamento crociato del ginocchio sinistro. La sua presenza dà sicurezza alla retroguardia romanista ma soprattutto permette l’esordio dal primo minuto al turco Cengiz Under, talentino dalla ottima corsa e dalla buonissima tecnica ma che va ancora un po’ disciplinato tatticamente, nonostante il grande impegno. Un altro giocatore che fa il suo esordio stagionale dall’inizio è Lorenzo Pellegrini, tornato nella Capitale dopo 2 anni al Sassuolo per “farsi le ossa”, come si suol dire. Il centrocampista gioca al posto di Strootman, al quale il mister concede un turno di riposo, dimostrando di esser già dentro gli schemi del tecnico abruzzese che conosce perfettamente e che potrà esser un valore aggiunto nel proseguo della stagione. Corre, lotta, recupera pallone e tira in porta appena ne ha l’occasione, un giovane di sicuro avvenire che la Roma ha riportato a casa spendendo 10 milioni ma se il suo rendimento sarà costante verso l’alto come negli ultimi campionati in Emilia, la società di Trigoria c’avrà guadagnato eccome, da un punto di vista economico ma soprattutto tecnico. Per la prima volta in stagione, partono dal fischio d’inizio anche El Shaarawy e Fazio, il primo dimostra di esser già in una buona forma anche se dovrebbe esser più cattivo sotto porta, mentre il secondo approfitta dei ritmi bassi della gara per farla da padrone nella retroguardia ed impostare con eleganza. Dopo un martedì da protagonista assoluto, un incontro al limite dello sbadiglio era proprio ciò che serviva ad Alisson, sempre attento ma quasi mai realmente impegnato dagli scaligeri, se non a metà ripresa con un tiro che lo impensierisce il giusto e quando Pazzini segna ma in posizione di fuorigioco. Manolas giganteggia nelle chiusure e sfoggia una delle migliori prestazioni in maglia giallorossa, mentre Kolarov dosa le forze anche se quando scende ed imposta mostra di esser uno dei migliori terzini del nostro campionato. Suo l’assist per Dzeko per il definitivo 3-0, cross al bacio sul primo palo sul quale c’è scritto: “spingere” ed il bosniaco esegue alla perfezione. Nainggolan, invece, sembrava dovesse avere un turno di riposo così come De Rossi ed invece sono andati entrambi in campo per l’intera gara. Stavolta, il Ninja gioca più vicino a Dzeko, come da richieste del centravanti giallorosso, anche perché la Roma è più brava a fare il pressing alto e così è tutta la squadra ad esser più vicina ad Edin Dzeko ed i risultati sono evidenti, soprattutto contro una squadra non proprio all’altezza. Bella la rete del vantaggio, con il numero 9 giallorosso a fare da trequartista ed a servire un bel pallone ad El Shaarawy, che di prima manda in porta il belga, che si butta nello spazio come lui sa fare e tira di prima intenzione spiazzando Nicholas, portiere veronese. In precedenza, lo stesso Dzeko aveva avuto 2-3 ghiotte occasioni per portare la Roma in vantaggio e se in una è stato spinto ma ha voluto tirare lo stesso, nonostante fosse in caduta, nell’altra aveva fatto impazzire la difesa gialloblu marcandoli praticamente tutti ma non riuscendo a trovare il pallone nel momento clou. Dicevamo di Florenzi, una sua discesa sulla fascia destra ha fatto capire quanto grave sia stata la sua assenza in tutto questo tempo; arrivato sul fondo, finta il cross di destro, mettendo a terra Bessa e crossando un pallone perfetto di sinistro sulla testa di Dzeko, che da pochi passi mette a segno il gol del 2-0. Dopo la rete, tutti ad abbracciare il jolly di Vitinia, per un assist che vale più di 1000 parole: Alessandro is back. Il secondo tempo è quasi una formalità, soprattutto dopo la terza marcatura romanista, con Pecchia che prova ad inserire Pazzini, fischiatissimo dal pubblico di casa per i 2 gol in quel famoso Roma-Samp, che precluse lo scudetto ai giallorossi, che però è stato molto più pericoloso in 20’ di Kean nel resto del match. Scelta un po’ strana dell’ex vice-Benitez ma sono cose che non ci interessano. La ripresa ed il largo punteggio permettono a Di Francesco da dare qualche minuto a Gerson e Hector Moreno al posto di Nainggolan e Manolas, il primo poco considerato da Spalletti lo scorso anno e che l’ex trainer del Sassuolo vuole rigenerare ed il secondo all’esordio in campionato con la Roma, che si è disimpegnato bene, pur a partita ormai segnata. L’altro cambio è stato quello che i tifosi della Roma più attendevano: Schick con la maglia numero 14 giallorossa al posto di Under. Come detto da Di Francesco, l’ex Samp è ancora indietro nella condizione ed il piccolo edema muscolare rimediato nei giorni scorsi non lo ha aiutato ma nello spezzone di partita giocato ha dimostrato già alcune delle frecce nel suo arco. Bellissima la conclusione da fuori area partendo da destra anche se un po’ troppo centrale e peccato che sulla ribattuta Dzeko non ne abbia approfittato ma queste conclusioni faranno molto male in futuro. All’appello dei neoacquisti mancava Karsdorp, ancora fermo ai box e non convocato con la speranza che possa esser nella lista dell’allenatore per il match di mercoledì e Gonalons, che avrebbe giocato titolare a Genova con la Sampdoria se Giove Pluvio fosse stato d’accordo. Ci sarà tempo per vedere l’ex capitano del Lione, altra risorsa importante in una stagione che si spera piena d’impegni il più a lungo possibile. In conclusione, un paio di dati statistici: per esser uno “zemaniano”, la Roma di Di Francesco ha incassato 3 gol in 4 gare ufficiali e per 3 volte la porta difesa da Alisson è rimasta inviolata; come lo scorso anno di questi tempi, Dzeko mantiene la media di un gol a partita in campionato. Non è ancora la Roma sognata dal tecnico giallorosso ma qualche progresso si vede ogni volta che la sua squadra scende in campo. I giocatori e lo stesso mister chiedono all’ambiente fiducia e pazienza e sarebbe il caso di concedergliele, visto che lo si è fatto con allenatori che dovevano portare “lo stile Barcellona” o con tecnici nostrani fenomenali che però come direbbe Mourinho, hanno portato a casa “zeru tituli”.

commentiLascia un commento

Nome:  

Invia commento

Archivio rubrica

-->
chiudi popup Damicom