In punta di penna

Una buona Roma sconfitta da pali, assenze e... Var

condividi su facebook condividi su twitter 27-08-2017

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Una buona Roma sconfitta da pali, assenze e... Var

La Roma perde 3-1 in casa contro l’Inter dell’ex Spalletti. Detta così, parrebbe una sconfitta netta ma il campo ha detto ben altro. Rispetto alla gara di Bergamo, ad esempio, si sono viste tante cose chieste dal tecnico Di Francesco, i giocatori si stanno applicando e danno tutto in campo ma c’è ancora tanta strada da fare per oliare i meccanismi richiesti dall’ex Sassuolo. La formazione iniziale vedeva Juan Jesus adattato come terzino destro e se per 60-65 minuti era stato perfetto o quasi, al primo calo e quando il mister avversario ha inserito un terzino di spinta che aiutava Perisic nei raddoppi offensivi come Dalbert, le difficoltà del brasiliano sono diventate palesi anche perché non c’era più Defrel, uscito per stanchezza ed El Shaarawy non è in grado di fare le stesse cose del francese in fase di non possesso. La coppia centrale di difesa ha commesso degli errori individuali su tutte e 3 i gol: sul primo, Manolas scivola ad inizio azione e perde un tempo di gioco, Fazio va inutilmente in raddoppio permettendo ad Icardi di girarsi e tirare in porta, sugli altri 2 gol, Perisic è bravo a crossare in mezzo ed anche qui i centrali sono in ritardo e subiscono il tap-in prima del solito Icardi e poi di Vecino. Al netto di una sconfitta amara per tanti motivi, la Roma è in crescita. I giallorossi hanno disputato una gara di qualità sia difensivamente che in fase di ripartenza, nonostante fosse evidente che si stesse giocando con la fascia destra coperta da 2 giocatori non di ruolo. Il gol di Dzeko al 14’ aveva illuso tutti ma soprattutto era stata la Roma ad aver fatto molto bene e solo i 3 pali colpiti da Kolarov, Nainggolan e Perotti hanno impedito alla squadra di casa di arrivare ad un meritatissimo 2-0. Da segnalare il terzo errore arbitrale clamoroso del Var in 2 giornate: dopo il gol regolare annullato al Torino contro il Bologna, il rigore non dato alla Fiorentina (anche in quell’occasione contro l’Inter), Irrati ha chiesto ai 2 arbitri addetti al Var di aiutarlo sull’intervento di Skriniar ai danni di Perotti. Decisione finale: calcio d’angolo. L’argentino è evidentemente l’ultimo a toccare il pallone con l’interista che va diretto sulla gamba del numero 8 romanista. Come detto da Di Francesco nel post-gara: o è calcio di rigore o rimessa dal fondo. Tante, comunque, le note positive da cui ripartire, come ad esempio l’ex City Kolarov sempre più regista difensivo della squadra, la buona prova di De Rossi in fase di interdizione anche se fatica un po’ in quella di impostazione, cresce Nainggolan e quando Strootman non dovrà più giocare per 3, anche l’olandese potrà esser più lucido nelle 2 fasi. Ottima la prova di Perotti, nettamente il migliore in campo e Dzeko meriterebbe di esser servito di più e meglio, visto che appena ne ha l’occasione, il cartellino lo timbra con regolarità. Sarà fondamentale il ritorno di un giocatore come Alessandro Florenzi, in grado sia di fare quello che ha fatto Defrel ma per 90’ e con maggior dinamismo e lucidità nelle 2 fasi di gioco, ma che all’occorrenza può fare anche l’interno a centrocampo ed il terzino, che contro l’Inter avrebbe fatto comodo. La Roma, poi, attende il suo esterno difensivo titolare, quel Karsdorp pagato 19 milioni bonus inclusi e che potrebbe fare il lavoro che fa Kolarov dall’altra parte, rendendo i giallorossi imprevedibili in fase di spinta e più sicuri in quella difensiva. Il match contro l’Inter ha confermato l’importanza dell’acquisto di un altro centrale, perché Juan Jesus sarà una risorsa importante ma a Manolas serve anche qualcuno che lo aiuti quando ha la palla tra i piedi con Fazio bravo proprio in quella situazione ma che appare poco adatto a coprire porzioni di campo importanti quando gli spazi sono ampi. Davanti, se arrivasse Schick, forse Di Francesco avrebbe la possibilità di cambiare modo di giocare, magari con l’attaccante ceco in coppia con Dzeko e schierando Perotti dietro di loro con maggiori compiti offensivi anche per Nainggolan. Soluzione difficile perché il trainer pescarese ama molto il gioco sulle fasce ma Schick garantirebbe un’interessante variante tattica che dovrà, eventualmente, esser sfruttata nella miglior maniera possibile. Rispetto alla prima di campionato e nonostante la sconfitta, poche sono le critiche da fare a questi giocatori, che stanno cercando di apprendere il Di Francesco-pensiero e quando ci saranno riusciti, con gli innesti ancora mancanti tra infortuni e mercato, questa squadra non potrà far altro che migliorare. Ci vorrà tempo e questo è il vero nemico in una piazza come quella di Roma ma gli applausi dello stadio Olimpico a fine partita dimostrano come il pubblico abbia capito e si sia schierato con il suo mister, campione d’Italia con la maglia giallorossa nel 2001 e che vuole riportare la sua squadra a quei fasti. Non disturbare il manovratore, lasciamolo lavorare.

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