In punta di penna

Una Roma tosta e cinica batte il Torino in trasferta

condividi su facebook condividi su twitter 23-10-2017

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Una Roma tosta e cinica batte il Torino in trasferta

La Roma vince al Gran Torino per 1-0 contro i granata nel segno di Kolarov. L’ex City bissa la rete segnata 3 giorni prima allo Stamford Bridge, stavolta su punizione e regala 3 punti d’oro agli uomini di Di Francesco. Il match era molto insidioso ed i giallorossi non avevano mai battuto Mihajlovic in trasferta da quando il tecnico serbo siede sulla panchina del Toro. Tante le assenze ancora una volta, soprattutto in difesa. L’ex trainer del Sassuolo è costretto a schierare 3 giocatori che teoricamente non fanno parte del pacchetto titolare della retroguardia giallorossa: Florenzi, Juan Jesus ed in particolare Hector Moreno, considerato da molti oggetti misterioso ma in realtà ex centrale del PSV e capitano del Messico, non proprio l’ultimo. Ed a completare il reparto, un campione come Aleksander Kolarov, osteggiato da alcuni per un suo remoto passato laziale ed invece vero ago della bilancia di questa squadra. Il numero 11 giallorossi è uno dei migliori terzini sinistri del nostro campionato, un fattore in fase difensiva ed il primo regista in fase d’impostazione ed in più ha doti balistiche imprescindibili nei cross da fermo ed in movimento e sui calci piazzati. La critica preventiva sta fallendo miseramente nei suoi confronti, soprattutto da parte di quelli che lo vedevano come il nuovo Ashley Cole. Alisson è rimasto a guardare 90’ anche in questo incontro, con la porta inviolata per la quinta partita su 8 incontri di campionato, il tanto criticato (anche qui aprioristicamente) Moreno ha salvato in scivolata su un cross insidiosissimo nel primo tempo, anticipando Sadiq che già si gustava il tap-in dell’1-0, Juan Jesus (quante critiche ingenerose anche per lui, soprattutto dopo l’unica prestazione negativa di Londra) comanda la difesa in maniera perfetta e mandando Sadiq e compagni in fuorigioco almeno una decina di volte, Florenzi che ha dato tranquillità alla difesa e continuità in fase propositiva. Insomma, quello che doveva esser il punto debole dei giallorossi, si è rivelato anche ieri la forza della squadra. Lo stesso Di Francesco veniva “tacciato” come uno zemaniano come se questa etichetta fosse la lettera scarlatta ed invece la Roma è la miglior difesa della serie A insieme a Napoli ed Inter e 4 delle 5 reti subite sono arrivate proprio con le 2 rivali e per di più quando la retroguardia e la squadra intera era in piena emergenza. A centrocampo, Pellegrini continua a mostrare di essersi perfettamente integrato coi compagni ed anzi, conoscendo a memoria gli schemi del mister, appare quello più in forma. De Rossi è stato riproposto davanti alla difesa al posto di Gonalons in quanto più bravo del francese nell’interdizione e contro un trequartista come Ljajic, era una scelta logica anche se non è stata la miglior gara sin qui disputata dal capitano romanista. Strootman è cresciuto alla distanza ma appare un po’ stanco e poco lucido in particolare nel momento dell’ultimo passaggio ma anche in copertura. Era scontato che si facessero le pulci allo screzio tra lui e Dzeko (diventato scontro all’ok Corral) quando l’olandese non ha passato il pallone al centravanti bosniaco, che si è risentito e ha mandato il compagno a quel paese. Purtroppo, a Roma si fa molto gossip più che guardare alle cose positive. La critica aspra è all’ordine del minuto, nonostante la squadra stia viaggiando a buoni livelli e con assenze continue, ultima quella di Fazio alla vigilia del match. Invece di esaltare un allenatore che sta facendo di necessità virtù, che si sta inventando un centrocampista sulla fascia destra per contenere le scorribande avversarie nel loro lato più forte e dare maggiore solidità dove i giallorossi rischiano maggiormente in attesa del recupero dei titolari, si cerca il pelo nell’uovo, il litigio tra compagni di squadra per creare malumori e far schierare la gente di qua e di là, mentre servirebbe rimanere tutti uniti come ha dimostrato la tifoseria della Roma a Londra cantando a squarciagola per tutta la partita e sostenendo la propria squadra sia sul 2-0 contro che sul 2-3 o 3-3 finale. Davanti, El Shaarawy e Dzeko non erano al massimo della condizione e Nainggolan c’ha messo un tempo ad adattarsi al ruolo che solitamente lo scorso anno era di Salah e quest’anno ha visto Florenzi, Under, Defrel e Perotti alternarsi. Il numero 9 giallorosso ha voluto giocare nonostante avesse avuto problemi intestinali nella notte, dimostrando attaccamento alla maglia, il Faraone è sembrato un po’ apatico e così la manovra offensiva romanista è parsa prevedibile. Gli ingressi in campo di Under e Perotti hanno dato un maggiore brio e messo in crisi maggiormente la retroguardia di Mihajlovic ma le loro conclusioni non hanno impensierito Sirigu. Era un incontro da prendere con le molle, soprattutto perché veniva dopo la sfida col Chelsea di Conte che poteva aver lasciato delle scorie nei giocatori sia a livello fisico che nervoso ma portare a casa la vittoria era necessario, anche non giocando una partita splendida. A fine match, diversi erano i giocatori col fiatone, nonostante Di Francesco faccia ruotare 5 calciatori a gara ma tutti erano vogliosi e concentrati nel raggiungimento dell’obiettivo e questo è un grande passo in avanti. Si tornerà in campo mercoledì e si spera che qualche infortunato possa recuperare e che, visto anche l’avversario non impossibile come il Crotone (da non sottovalutare comunque), ci possa esser la possibilità di vedere almeno per una parte di match, anche Karsdorp e Schick, 2 elementi che potranno esser molto utili alla causa e far fare un ulteriore salto di qualità al gruppo e nella turnazione.

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