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BRASILE 2014, Italia che combini? Adesso dentro o fuori con l'Uruguay

condividi su facebook condividi su twitter 21-06-2014

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BRASILE 2014, Italia che combini? Adesso dentro o fuori con l'Uruguay

Capitan Ruiz punisce l’Italia e la Costa Rica approda agli ottavi. Prandelli cambia 3 giocatori rispetto alla vittoria nei confronti dell’Inghilterra nella gara d’esordio ma la concentrazione non è la stessa. La nazionale centroamericana si difende con ordine e riparte bene in contropiede anche se nel primo tempo ci sono state 2 importanti occasioni per parte. La più clamorosa capita sui piedi di Balotelli, che approfitta di un fuorigioco non riuscito, stoppa non benissimo il pallone e cerca di superare il portiere costaricense, Navas, con un pallonetto sbilenco e troppo morbido. Nella prima frazione, gli uomini di Pinto si rendono pericolosi con tiri da fuori e con cross alti, che non sempre il rientrante Buffon gestisce a dovere. Sugli sviluppi di uno di questi calci d’angolo, Duarte colpisce la palla di testa ma non inquadra la porta, altrimenti avrebbe segnato poiché nessun difensore era riuscito a contrastarlo ed il capitano azzurro era stato nettamente anticipato.

Quando sembrava che il primo tempo dovesse finire a reti inviolate, la Costa Rica parte in contropiede con un’azione simile a quella che ha portato al gol subito all’esordio con l’Inghilterra e sempre da sinistra arriva un cross perfetto per la testa del giocatore più tecnico della Costarica, Bryan Ruiz, che da pochi passi mette in gol sul primo palo e porta in vantaggio i suoi. Tutti si aspettano Cerci al posto di Thiago Motta, in effetti esce il brasiliano ma entra Cassano. La mossa è rischiosa perché Prandelli non mette il barese accanto a Balotelli ma dietro di lui, sperando che possa creare qualche magia per Balotelli. L’operazione, però, si rivela un flop totale e prova allora ad inserire Insigne al posto di Candreva, meno positivo del primo match ma uno dei pochi a saper fare le 2 fasi. Purtroppo, anche l’ingresso del napoletano non produce gli effetti sperati.

Quando mancano 21’ dal termine dell’incontro, ecco entrare finalmente Cerci ma ormai i compagni sono stanchissimi per il caldo ed i costaricensi sembrano andare ad andatura tripla. Gli italiani non sono mai stati in grado di reggere i ritmi degli avversari e la decisione di schierare Pirlo vertice alto, Marchisio largo a sinistra e Thiago Motta nel centrodestra del campo non ha dato i frutti sperati. Questo sistema di gioco poteva avere una sua utilità per spezzare le trame inglesi ed impedire gli 1 contro 1 di Sterling e Glen Johnson da un lato e di Baines e Rooney dall’altro ma in una gara che l’Italia avrebbe dovuto dominare, perché non schierare un centrocampista in meno ed un esterno offensivo in più, rimettere al suo posto Marchisio ed almeno ad inizio ripresa, non far entrare Immobile, neoacquisto del Borussia Dortmund e capocannoniere della serie A? Prima di questa sfida destavano preoccupazione le condizioni di Barzagli e Buffon: il primo è stato decisamente il migliore del reparto arretrato mentre purtroppo il portiere juventino non è apparso in forma smagliante. Per quanto riguarda Chiellini, se nell’esordio azzurro la sua prova incolore non aveva destato scalpore poiché fuori ruolo e comunque gli azzurri avevano vinto, stavolta è stato il peggiore in campo. Un’altra scelta opinabile del commissario tecnico della nazionale italiana è stata quella non tanto di schierare Abate e Darmian sulle fasce, quanto di spostare il torinista a sinistra quando sulla corsia opposta era stato una delle risorse più importanti del match inaugurale dell’Italia. De Rossi non ha fornito una prestazione particolarmente positiva ma è stato condizionato dal resto della squadra e da un infortunio che in queste ore sarà valutato e si cercherà di capire se potrà esser impiegato nella partita decisiva contro l’Uruguay ed eventualmente, quali saranno i tempi di recupero. I 3 cambi di Prandelli sono apparsi molto strani: Cassano, che ha esordito a 32 anni in un mondiale, è sembrato molto statico e messo sulla trequarti, ha cercato giocate illuminanti ma con poco successo. Insigne ha avvertito pesantemente la prima gara in un mondiale e nonostante la generosità, è stato molto confusionario. Alessio Cerci ha provato fare le sue consuete giocate ma è stato sempre ben controllato dalla ferrea marcatura dei suoi dirimpettai.

E’ mancato, principalmente, il gioco di squadra. Uno dei meriti riconosciutigli a Prandelli in questi anni alla guida della nazionale è stato quello di aver dato un gioco ai suoi, sia all’Europeo e sia in Confederation Cup, al mondiale non si vede nulla di tutto questo: né contro la Costarica e neppure nella vittoria contro l’Inghilterra. Su questo, sulle scelte evidentemente infruttuose e sulla possibilità di passare al 4-3-3 magari con l’inserimento di Cerci ed Immobile al posto di Thiago Motta e Balotelli, dovrà riflettere il mister azzurro. Proprio su Supermario si potrebbe aprire un capitolo intero ma ci limiteremmo a dire che pur avendo giocato una partita di sacrificio e di sportellate con gli avversari, non ha fatto il suo gioco e questo lo ha portato ad essere poco lucido sotto porta. Mentre molti lo criticano, però, in questa circostanza a sua discolpa si può dire che ce la sta mettendo tutta e che si sta mettendo a completa disposizione dei compagni e di Prandelli. 

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