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INSIDE #Russia2018 – Girone E, Brasile con l’incognita Neymar. Poi Svizzera e Serbia davanti alla Costarica

condividi su facebook condividi su twitter 01-06-2018

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INSIDE #Russia2018 – Girone E, Brasile con l’incognita Neymar. Poi Svizzera e Serbia davanti alla Costarica

INSIDEROMA.COM - LUCIANI – Il gruppo E pare proprio non mostrare dubbi riguardo a chi sarà il suo padrone: smanioso di dimenticare, dopo quattro lunghi anni, il Maracanazo contro la Germania, il Brasile del nuovo allenatore Tite si prepara a tentare l’ennesimo assalto alla Coppa del Mondo. Alle spalle dei giganti verde-oro, sulla carta dovrebbe esserci un interessante duello tra la Svizzera dell’ex laziale Petkovic e la Serbia di Krstajić in panchina ma soprattutto del nostro Kolarov (capitano della selezione) in campo. Occhio, però, a non sottovalutare quella Costarica che quarantotto mesi fa in Brasile scaraventò fuori dal Mondiale l’Italia e l’Inghilterra senza troppa difficoltà.

L’unica, ma grande, incognita per la selezione brasiliana concerne le condizioni della stella Neymar, che dopo l’infortunio subito sul finire di stagione con il PSG ha fatto tremare milioni di cuori in patria in merito al suo possibile forfait mondiale. Alla fine, l’ex Barcellona ce l’ha fatta: bisognerà comunque testare sul campo se ‘O Ney’ sia tornato al 100% oppure se il ct Tite dovrà contare su un Neymar a mezzo servizio. Proprio l’allenatore pare aver rappresentato un notevole sviluppo nella qualità di gioco di una squadra che dispone di mezzi tecnici, al solito, impressionanti. Il Brasile, infatti, dopo aver esonerato Carlos Dunga a metà del percorso di qualificazione per la Russia (a seguito del fallimento nella Copa America Centenario di due anni fa), con Tite in panchina ha ottenuto 10 vittorie e 2 pareggi nelle restante 12 partite del girone, finendo al primo posto con dieci punti in più dell’Uruguay secondo. Numeri impressionanti. Che dire, poi, della rosa. In porta, c’è un solo posto ma due portieri stratosferici come Alisson e Ederson del Manchester City. In difesa, nonostante la perdita di Dani Alves all’ultimo minuto: sulle fasce troviamo l’ex Porto e Real Danilo, Marcelo e Filipe Luis (ritrovatosi a Madrid con Simeone dopo una brutta annata al Chelsea), oltre al possibile spostamento dell’ex giallorosso Marquinhos sulla destra; al centro, invece, lo stesso talento del PSG, insieme a Thiago Silva e Miranda, si gioca i due posti per i titolari. E pensare, che Tite si è potuto permettere il lusso di tenere a casa gente come David Luiz, Fabinho e, addirittura, lo juventino Alex Sandro. A centrocampo, invece, troviamo insospettabilmente, poiché si parla di Brasile, molta più quantità che qualità con Casemiro (Real Madrid), Fernandinho (Manchester City), Paulinho (Barcellona), Fred (appena passato dallo Shakhtar Donetsk allo United di Mourinho) e Renato Augusto (Beijing Guoan). Completano il reparto, poi, i fantasisti/esterni offensivi Coutinho (Barcellona) e Willian (Chelsea). Arriviamo, così, all’attacco. Lasciato a casa il bomber del Benfica Jonas, autore di valanghe di gol negli ultimi anni, Tite ha puntato forte su Douglas  Costa (Juventus), Neymar (PSG) e Taison (Shakhtar Donetsk) per le corsie laterali, con l’astro nascente Gabriel Jesus (Manchester City) e Firmino (Liverpool) per i ruoli di centravanti (comunque, non convenzionali).

Insieme alla Svizzera, con Petkovic che diramerà la sua lista dei convocati ufficiali il 4 giugno, è la Serbia ad apparire come la squadra più papabile per centrare gli Ottavi di Finale in Russia. La truppa dell’ex centrale di difesa Mladen Krstajić può contare su diverse individualità di spessore, oltre che sulla cattiveria agonistica tipica delle squadre balcaniche. La fase difensiva poggia principalmente sull’esperienza del già citato romanista Kolarov e di Branislav Ivanovic, ex Chelsea oggi allo Zenit. Altro elemento di valore assoluto nella retroguardia serba è quel Nastasic, visto in Serie A con la maglia della Fiorentina, che in passato Monchi ha tentato in ogni modo di portare nella Capitale. In mezzo al campo, la scena è tutta per l’uomo che probabilmente farà scatenare aste estive milionarie tra Italia e Europa: il laziale Milinković-Savić. Atteso alla vetrina più importante per la definitiva consacrazione, il ragazzo può contare su ottimi compagni di reparto come: Matic (Manchester United), Tadić (Southampton), Ljajić (Torino), Milivojević (Crystal Palace), Kostić (Amburgo), Zivković (Benfica) e il talentino del Liverpool Grujić (ultima stagione al Cardiff City). Il centrocampo, insomma, è senza dubbio il reparto migliore della squadra allenata da Krstajić. Davanti, invece, le speranze sono rivolte unicamente (o quasi) alla vena realizzativa dell’ex enfant prodige del calcio europeo Mitrović, tornato a gonfiare le reti con costanza a partire dallo scorso gennaio con la maglia del Fulham ma nella Serie B Inglese dopo un paio di annate da buttare in quel di Newcastle. Prijović (PAOK Salonicco) e Jović (Eintracht Francoforte) le altre scelte per il ruolo di centravanti.

Per concludere, la Costarica. In porta, il ct Oscar Ramirez può contare sull’unico, vero fuoriclasse della squadra: il numero uno del Real Madrid, Keylor Navas. Per il resto, la speranza della nazionale centroamericana è di replicare l’incredibile exploit vissuto in Brasile ormai quattro anni fa. La rosa, tuttavia, mostra lacune di una certa rilevanza, soprattutto in difesa e in mezzo al campo. L’uomo di riferimento nell’undici titolare di Ramirez è quel Bryan Ruiz che nell’ultimo Mondiale, di fatto, ci estromise dalla competizione, giocando praticamente in ogni parte del terreno di gioco e portando i corretti collegamenti soprattutto tra centrocampo e attacco. Oltre a Ruiz, la selezione si affida all’estro (troppo spesso discontinuo) di Joel Campbell, un ragazzo su cui Wenger puntava ad occhi chiusi fino a pochi anni fa ma che è poi finito con il perdersi per strada.

Fonte: INSIDEROMA.COM - LUCIANI

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