Pillole di saggezza

Caro Gerson ti scrivo...Resta in Brasile!

condividi su facebook condividi su twitter 18-04-2016

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Caro Gerson ti scrivo...Resta in Brasile!

Caro Gerson Santos da Silva, meglio noto come Gerson, ieri sera pensavo a te. Dopo la domenica calcistica e dopo quanto successo al termine di Atalanta Roma, con la presunta lite tra Spalletti ed il capitano Francesco Totti, la prima cosa che ho fatto, è stato pensare a te.

Probabilmente perché sono malizioso, caro Gerson, splendido talento brasiliano che la Roma ha strappato al Barcellona per una cifra importante, o forse perché sei l’ultimo regalo di tutta una serie di talenti che il dimissionario Walter Sabatini ha voluto fare alla Roma.
Caro Gerson, sarebbe meglio per te restare in Brasile, goderti i tuoi 18 anni e mettere una croce sulla Roma. Perchè, vedi caro Gerson, qui molto probabilmente non capirebbero che sei un talento immenso. Qui funziona così. Ti accosteranno allo storico capitano Francesco Totti, anche se avete ruoli diversi, ma non importa: ricordi la sceneggiata che ti accollarono quando ancora dovevi mettere piede a Roma? Con la storia della maglia di Totti, postata ingenuamente su di un social network qualsiasi? Intervenne in tua difesa il DS Sabatini che usò queste parole: "Ho spedito io la maglia col numero 10 a Gerson per stimolarlo, lui non c'entra niente e va rispettato. Con quella maglietta ha voluto esibire orgogliosamente quello che la Roma offre di meglio al calcio mondiale e visto che non ci ha scelto per una questione di soldi, ma per altri argomenti, lo dico: uno di questi argomenti è stato proprio Totti. Le giocate di Francesco non sono replicabili, forse tra 15 anni vedremo giocate come l'assist per Gervinho a Valencia". In quella circostanza fu delizioso anche Totti stesso - "Tutti devono poter cullare il sogno di vestire la maglia numero 10 della Roma" – queste, in sintesi le parole del capitano, che volle chiudere in fretta la vicenda con un comunicato tramite il proprio sito.
Perciò, caro Gerson, lascia perdere, non venire qui nella capitale, anche perché qui troveresti 3 radio, due quotidiani, qualche sito internet e tutta una serie di giornalisti, opinionisti ed influencer vari che hanno deciso di fare la guerra alla società americana utilizzando Francesco Totti come scusa.

Carissimo Gerson, oggi dopo la partita di Bergamo (vabbè tu non sai neanche dov’è Bergamo) è successo un quaranTotti: a fine match il tuo futuro allenatore ha litigato in modo furibondo con Totti ed altri tuoi futuri compagni. Pensa che strano, tutto questo è successo proprio nel giorno in cui il nostro capitano è tornato al gol dopo tanti mesi, realizzando il 301mo gol siglato con la maglia della Roma. Roba da matti Gerson caro, eppure è tutto vero: la notizia è filtrata da una giornalista importante, tanti altri le sono andati dietro e così, alla fine, Spalletti ha dovuto fare un comunicato di smentita, al quale nessuno ovviamente ha creduto.
Sei ancora in tempo, inventati una scusa, se puoi datti malato, ma non prendere quell’aereo per Roma. Qui non troveresti l’atmosfera giusta e neanche la maglia n° 10 che ti hanno promesso, quella appartiene a Francesco Totti che giustamente, essendo la storia della Roma, ha deciso di non volersela sfilare, almeno per un altro anno. Sia chiaro, Totti non c’entra niente, lui può tutto visto che se lo può permettere anche perché oltre ad essere la storia della Roma, in questi 24 anni ha cantato e portato la croce per difendere i colori giallorossi. Pensa che la stessa cosa capitò anche a Francesco, che da bambino aveva un idolo, Giuseppe Giannini, detto il principe; anche Giannini portava la maglia numero 10 e pensa che, almeno all’inizio della sua storia con la Roma, anche Totti indossava la maglia con un altro numero e pensa te, caro Gerson, che lo stesso Giannini dovette cederla a Francesco andando a giocare altrove, perchè, purtroppo la sua storia con la Roma era finita..Ma questa è un’altra storia, caro Gerson. Qui, giovane amico mio Brasiliano, abbiamo vinto così tanti scudetti e trofei internazionali, un po’ come a Barcellona (che matto che sei ad aver accettato di venire la Roma invece di andare al Barça !!) quindi non ti meravigliare della puzza sotto il naso di molti tifosi che ti giudicheranno dopo la prima partita è normale. Fa parte del gioco.
Caro Gerson, se alla fine di questa lettera che non leggerai mai, decidessi di venire comunque alla Roma, nonostante tutto, ti consiglio di farti forza, ma soprattutto, di dotarti di un buon ufficio comunicazione personale, sullo stile dei “Top Player” . Ti servirà. Se poi riterrai l’operazione troppo costosa non ti preoccupare, chiedi alla società di affiancarti un preparatore atletico tuttofare…il successo sarà garantito lo stesso...!

 

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