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Proviamo a voler bene alla Roma?

condividi su facebook condividi su twitter 16-05-2016

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Proviamo a voler bene alla Roma?

E se provassimo, tutti, attenzione nessuno si senta escluso, a voler bene alla Roma? Lo so, mi rendo conto che la domanda potrebbe apparire anche un po' provocatoria in una città come questa dove passione ed emozione fanno parte del dna della gente romana, ma dopo anni in cui ne ho sentite e lette di tutti i tipi, credo invece che sia necessaria al punto da essere più che legittima. Voler bene, poi, non vuol dire chiudersi occhi, bocche e orecchie per non sottolineare le cose quando vanno male, ma un conto è una critica costruttiva un altro quella distruttiva. E con la Roma di questi ultimi anni in molti, troppi, hanno pensato a distruggere piuttosto che costruire. Il risultato è stato che negli ultimi anni non si è vinto nulla e non si è riusciti neppure a godersi i, non pochi, peraltro, momenti di felicità calcistica che questa Roma è riuscita a regalarci, ultimo questo secondo periodo spallettiano che ci ha di nuovo aperto il cuore verso un futuro che potrà essere ancora migliore.

Non sarà il caso di cambiare? Me e ve lo domando alla fine di questa stagione in cui, almeno nel girone di ritorno, la Roma ha dimostrato di essere a un soffio dall'arrivare a dama, cioè vincere. Spalletti ha bocciato una seconda volta Garcia e, in qualche misura, anche una scelta societaria, quella del cambio in panchina, che è stata procrastinata per troppo tempo rendendo oggi concreti i rimpianti per quello che poteva essere e non è stato. Detto questo, però, mi piacerebbe che chi dice di voler bene alla Roma, lo dimostri con i fatti. E non con tutto quello che è successo in questi ultimi anni, colpa anche di vedovi del nulla che spacciandosi per innamorati dei colori giallorossi, non hanno fatto altro che creare problemi alla società, agli allenatori, ai calciatori. Solo i tifosi, in questo senso, mi sento di dire che siano innocenti, compresi quelli che confusi da notizie false, tendenziose e in malafede, hanno creduto a storie che non stavano in piedi, a ricordi del passato che sono facilmente smentibili da fatti e numeri. Ma i tifosi hanno il diritto di applaudire o fischiare perché sono loro i veri proprietari della società, loro che pagano abbonamenti, biglietti, tv, merchandising, loro costituiscono l'autentica cassaforte di qualsiasi società. Chi non ne ha il diritto siamo noi, addetti ai lavori, direttori, giornalisti, cronisti, opinionisti, imbonitori solo di cazzate con l'unico obiettivo di fare del male alla Roma. Ne ho sentite di tutti i colori. Partendo dallo stadio che solo stolti, delinquenti, disonesti e cialtroni fanno finta di non capire che un futuro da protagonisti passa attraverso l'impianto di proprietà, il vero, unico, grande vantaggio che in questi anni ha permesso alla Juventus di tornare a essere quello che è sempre stata la Juventus, la padrona (detto anche in senso negativo sia chiaro) del nostro calcio. Passando, per esempio, con orfani di tutto, per dire di Politano e Pellegrini, tanto per citare un recente episodio, dimenticando, per esempio, che le stesse persone sono state orfane di Ljiac, uno che quest'anno è stato schifato pure dall'Inter. E finendo, ma ci sarebbe molto altro da dire, con il rinnovo contrattuale di Totti, vicenda in cui a un certo punto ha preso pure piede l'ipotesi di un capitano disposto a firmare anche gratis (roba che offendeva soprattutto il giocatore) per un altro anno, per poi toccare con mano che in certi casi la parola gratis equivale a qualche milione di euro, al confronto anche la matematica del caos non è un'opinione.

Basta, mi viene da dire, con questi finti amici della Roma, con questi professionisti della disinformazione pronti a vendersi per due fette di mortadella, con questi quaquaraqua che hanno il solo obiettivo di fare del male, con ex padroni che non hanno neppure la capacità di capire quanto valore possa avere il silenzio dimenticando i danni causati. Basta. E questo non vuol dire che mi allineo al motto che la Roma non si discute si ama che, pure, non mi dispiace. No, la Roma si può discutere amandola allo stesso tempo, non riesco a vedere contrapposizione. Basta farlo con amore.

 

Fonte: a cura di Piero Torri

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Roberto Picchini 16/05/2016 - Ore 20:29

FINALMENTE!!!!!!!!!!!!!!!

alessandro perrone 17/05/2016 - Ore 13:45

articolo meraviglioso..... come sempre...PIERO TORRI numero 1

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