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Scheda, chi è Etihad (Prossimo Main Sponsor della Roma?) - La compagnia di Abu Dhabi che cresce con le alleanze

condividi su facebook condividi su twitter 01-06-2014

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Scheda, chi è Etihad (Prossimo Main Sponsor della Roma?) - La compagnia di Abu Dhabi che cresce con le alleanze

E' arrivata la lettera di Etihad che dà il via libera alla struttura dell'accordo con Alitalia, la giornata importante sarà quella di oggi dove si dovrebbe arrivare al fatidico "Closing" - Molti Rumors da giorni parlano di Etihad come prossimo "Main Sponsor" di AS Roma, nell'attesa della conferma, vi proponiamo una scheda della compagnia di bandiera emiratina a cura di RAFFAELE RICCIARDI di Repubblica.


La compagnia di Abu Dhabi è sorta nel 2003, grazie al sostegno reale. In pochi anni è arrivata a sfondare la soglia di 6 miliardi di dollari di ricavi, moltiplicando mete, aeromobili e passeggeri trasportati. In Europa ha già messo un piede in Air Berlin. 

Un decreto reale l'ha fatta sorgere nel luglio del 2003 e nel novembre successivo era già operativa. La società in questione è Etihad, fresca di lettera che getta le basi di un accordo con Alitalia per entrare nel capitale della ex compagnia di bandiera tricolore e recitare il ruolo del socio forte industriale; e forse basta il dettaglio delle tempistiche (rapiddisime) della sua creazione per capire come una parte del mondo si stia muovendo a velocità doppia rispetto a una buona fetta dell'Occidente.

Il vettore di Abu Dhabi, come spiega nel suo profilo aggiornato con i dati e i conti dell'intero esercizio 2013 e del primo scorcio 2014, sta crescendo in maniera tumultuosa: ha trasportato 12 milioni di passeggeri lo scorso anno, con una crescita del 16% annua in un contesto di mercato asfittico. Bangkok, Manila e Londra sono state le sue prime rotte passeggeri; la Cina, la Germania e Hong Kong quelle commerciali. I suoi interessi nel Vecchio continente non sono una novità assoluta, visto che già detiene una quota del 30% circa di Air Berlin e ha da poche settimane annunciato un ulteriore coinvolgimento economico per supportare l'aviolinea tedesca, che

come Alitalia vive un periodo di stress finanziario e operativo: Etihad ha messo sul piatto 300 milioni. Air Seychelles, Aer Lingus, Virgin Australia, Jet Airways o Air Serbia sono altri partner del vettore emiratino, nel quale ha investito direttamente. 

Ci sono anche altri numeri che spiegano la sua crescita: la flotta è passata dai 22 aerei del 2006 ai 95 del primo trimestre 2014; le destinazioni dirette si sono moltiplicate da 43 a 103 nello stesso lasso di tempo, mentre il tonnellaggio di merci trasportate è esploso da 121 a 487mila tonnellate.

Il tutto in un periodo che non passerà certo alla storia per una stagione florida dell'economia globale, e che comunque la compagnia emiratina ha sorvolato portando i ricavi da 0,8 a 6,1 miliardi di dollari. Il 2013 si è chiuso in utile per 68 milioni di dollari, il 48% in più dell'anno prima. E quel che ancor più impressiona è il programma di sviluppo: tra il 2014 e il 2025, Etihad ha in programma di farsi consegnare 213 aeroplani, un centinaio dei quali tra Airbus A320 e A350, oltre a 28 Boeing 777. Il ceo James Hogan ha detto chiaramente che già quest'anno i profitti saranno ancora superiori rispetto allo scorso, mentre i ricavi dovrebbero sfondare la soglia dei 7 miliardi di dollari. 

Dal punto di vista occupazionale, la compagnia emiratina impiega più di 18mila persone, delle quali circa 4mila nei servizi aeroportuali: lo staff è quasi quintuplicato rispetto al 2006. Il vettore, basandosi su dati Oxford Economics, rivendica di contribuire in maniera determinante all'economia degli Emirati Arabi Uniti: ha complessivamente contribuito con 15,6 miliardi al Pil di Abu Dhabi del 2013, tra impatto diretto e indiretto, per una fetta vicina al 13% del Prodotto interno lordo, petrolio escluso.

Insieme a Emirates e Qatar Airways compone il trittico delle "Big 3 Gulf Carrieers", che occupano stabilmente i primi posti delle classifiche dello Skytrax World Airlines Awards. Etihad è più piccola rispetto al colosso Emirates, che nell'esercizio 2013-2014 ha superato il miliardo di profitti. Ma anche per questo si sta muovendo per entrare ufficialmente in alleanza con i network globali di compagnie, come stanno facendo le sue sorelle emiratine, e aumentare il suo peso specifico sullo scacchiere globale. Già l'anno passato, il vettore ha beneficiato di 820 milioni di ricavi aggiuntivi dai voli in code-sharing e dai partner nei quali ha investito: ora spera di centrare il "miracolo" e riportare in quota anche Alitalia, che fa parte dell'alleanza SkyTeam. L'ex compagnia di bandiera dovrebbe portare in dote la sua flotta rinnovata (nel 2012, con l'età media dei velivoli allora scesa a sette anni), i suoi 23,3 milioni di passeggeri e le sue 103 destinazioni per un matrimonio che pare giunto finalmente all'altare.

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