L'amianto e le malattie della pleura

condividi su facebook condividi su twitter 10-12-2018

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L'amianto e le malattie della pleura

di Tiziana Cardarelli

Cause, diagnosi e pericolisità della fibra killer

Dolore al petto, ‘fame d’aria’, astenia, importante calo ponderale e a volte anche tosse stizzosa ed emoftoe. Questi i sintomi di una probabile pleurite, l’infiammazione acuta o cronica della membrana, meglio conosciuta in medicina come “doppio foglietto sieroso”, che riveste la zona interna della cavità toracica, circondando i polmoni. Lo spasmo causato dallo strofinio dei foglietti, infiamma i polmoni che si espandono per respirare, provocando il classico dolore toracico pleurico.

Quali sono le cause?

A scatenare la patologia polmonare, il più delle volte è un’infezione virale o batterica. Adenovirus, virus influenzali, polmonite o tubercolosi, dunque, sono tra le cause principali. Ma tra i fattori che possono scatenare la malattia pneumologica ci sono senza dubbio anche le malattie legate all’inalazione delle spore che sprigiona l’amianto, il trauma toracico, il tumore della pleura, l’artrite reumatoide e l’embolia polmonare.  

Viene da chiedersi perché l’amianto è così pericoloso?

L’amianto absesto è una sostanza facile da inalare. A seguito della sua manipolazione nell’aria vengono sprigionate ‘spore’. Sono proprio le fibre di amianto che, a contatto con l’uomo, penetrano nelle vie aeree danneggiando lentamente i polmoni in modo irreversibile.

Fino a qualche anno fa l’amianto era molto utilizzato sia nel settore edile, sia nei trasporti (navi e carrozze ferroviarie) e addirittura nel settore tessile. La sua resistenza al fuoco, agli acidi, all’usura, ha sempre trovato utilizzo a livello industriale.  L'amianto in Italia è stato messo al bando solo poco più di 25 anni fa. E’ stata classificata come ‘fibra killer’ quando le ricerche mediche hanno constatato la pericolosità per la salute. Una pericolosità concreta perché danneggia i polmoni, provocando nei casi più gravi, anche la morte.  

Tra le malattie della pleura troviamo anche i tumori maligni della stessa che tra l’altro sono anche molto frequenti. 

Di cosa si tratta?

Sono di due tipi: tumori primitivi e tumori secondari e interessano i due foglietti pleurici che appunto rivestono i polmoni.

Il primo è il mesotelioma pleurico maligno. Un tumore primitivo associato, quasi sempre, all’esposizione all’amianto a scopo lavorativo. Il secondo, invece, è causato dalla diffusione pleurica di diversi tumori, metastasi, dunque, scatenate da neoplasie polmonari, ovariche, mammarie, prostatiche, renali etc.

Qual è l’iter per la diagnosi certa in caso di comparsa di tali sintomi?

E’ importante che il paziente si rechi dal proprio medico di famiglia che, se riterrà opportuno, consiglierà una visita pneumologica.

L’iter diagnostico è quasi sempre: radiografia toracica (per confermare o meno la presenza di versamento pleurico); toracentesi e analisi citologica (piccolo drenaggio in caso di versamento pleurico indispensabile per l'aspirazione del liquido, successivamente analizzato al microscopio, consentendo così una diagnosi più precisa); tc del torace (permetterà di evidenziare eventuali ispessimenti e lesioni pleuriche solide e infine videotoracoscopia (procedura diagnostica precisa e spesso anche terapeutica, indispensabile per permettere allo specialista di definire il grado di diffusione della malattia).

Coloro ai quali è stata diagnostica una malattia polmonare riconducibile all’esposizione all’amianto possono contattare lo studio legale dell’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto. Proprio attraverso l’Osservatorio verranno garantite GRATUITAMENTE   

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