Amianto nelle scuole, origine e soluzione del problema

condividi su facebook condividi su twitter 27-08-2018

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Amianto nelle scuole, origine e soluzione del problema

Con l’arrivo di settembre si inaugura un nuovo anno scolastico e moltissimi giovani studenti sono pronti a vivere questa prossima esperienza. Tuttavia con la riapertura delle scuole la nostra attenzione ricade su uno dei problemi più complessi del nostro Paese.

Parliamo della presenza di amianto nelle scuole e negli altri edifici pubblici. Ad oggi nonostante la messa al bando dell’amianto nel 1992 sono ancora troppi gli edifici ad attendere la bonifica.

Molti edifici scolastici vengono frequentati quotidianamente da migliaia di studenti, esposti così al rischio di ammalarsi di malattie asbesto correlate. Ma l’Italia sembra prender coscienza della gravità della situazione.

Alcuni giorni fa una notizia ha catturato la nostra attenzione, Alberto Giovannetti il Sindaco di Pietrasanta, un piccolo centro urbano in provincia di Lucca, ha affermato di voler monitorare con maggiore attenzione la situazione riguardante gli edifici scolastici e comunali della cittadina.

Ma non è il solo ad essersi interessato alla problematica, anche il Ministro dell’AmbienteSergio Costa ha dimostrato una particolare sensibilità sulla tematica assicurando azioni concrete di risoluzione da effettuare quanto prima possibile.

 L’Osservatorio Nazionale Amianto ha intuito invece l’allarme precocemente, mettendo in guardia l’opinione pubblica e promuovendo il rischio amianto e malattie asbesto correlate con l’ausilio di incontri, assemblee pubbliche e numerose monografie scritte a cura dell’avv. Ezio Bonanni, presidente della stessa associazione Onlus.

L’Avv. Ezio Bonanni grazie anche all’aiuto dei suoi collaboratori, è riuscito a segnalare numerosi casi di scuole contaminate da asbesto, come l’ex scuola Bersanti di Firenze che nonostante la chiusura di gran parte della struttura è comunque frequentata da molti giovani atleti esposti così ad un alto rischio.

Le fibre amianto sono paragonabili a delle bombe a orologeria, inalate con una facilità impressionante viste le loro piccolissime dimensioni, esse si innestano nell’organismo umano dando vita ad un’azione cancerogena lunga e silenziosa.

Per questo occorre assolutamente attuare un piano di bonifica nazionale, che possa risolvere in maniera sicura e permanente la problematica che affligge ormai tutto il nostro Paese.

Fonte: Ufficio stampa ONA

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