L'ONA prende posizione in merito alla vicenda dell'Ilva di Taranto

condividi su facebook condividi su twitter 30-07-2018

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L'ONA prende posizione in merito alla vicenda dell'Ilva di Taranto

Taranto è sul podio tra le città più colpite dai tumori a causa della presenza dell' Ilva. L'ONA in seguito alle ultime vicende prende posizione in merito.

INSIDEROMA.COM - CARMELA MASSA – A causa della presenza dell'Ilva, Taranto è una delle città italiane più colpite dalle patologie asbesto correlate. La società che si occupa della lavorazione dell'acciaio è nell'occhio del ciclone da anni, accusata di aver portato nella zona circostante morte e malattia soprattutto tra i propri lavoratori che hanno lavorato a lungo senza alcun tipo di protezione da amianto e altri cancerogeni.

Negli scorsi giorni è ritornata a fare notizia sulle pagine dei principali quotidiani in vista dell'incontro dell'On.le Luigi Di Maio e i vertici di ArcelorMittal, il colosso mondiale dell'industria siderurgica intenta ad acquistare le redini dell'Ilva.

Dall'incontro dipendono le sorti dell'azienda e soprattutto della popolazione locale che ogni giorno si ritrova a confrontarsi con una vera e propria strage.

L'avv. Ezio Bonannipresidente dell'Osservatorio Nazionale Amiantoè da anni protagonista della lunga guerra per abbattere l'Ilva di Taranto.

Ha fatto da portavoce ai lavoratori che a lungo tempo hanno lavorato senza l'ausilio di protezioni, pur essendo costantemente in contatto con amianto e altri cancerogeni.

L’avv. Bonanni ha dichiarato infatti in merito alla vicenda:

«Torniamo a chiedere la bonifica dell’amianto in ILVA per fermare la strage di patologie asbesto correlate e ad istituire un polo oncologico per la cura di coloro che si sono ammalati e che purtroppo si ammaleranno. Necessario l’intervento dell’Esecutivo, anche attraverso una decretazione d’urgenza. Questa strage va fermata».

La richiesta dell’associazione Onlus è molto chiara ed è diretta alla nuova classe politica che pare mostrare già una diversa sensibilità riguardo la problematica amianto.

L’ONA assiste e tutela le vittime amianto da quasi venti anni e grazie ai suoi collaboratori territoriali, l’avv. Giovanni Gentile e il sig. Pasquale Maggi, sono riusciti in quasi degli ultimi 10 anni a sensibilizzare e mettere al corrente la popolazione locale dei rischi in cui incorrono.

Boom di patologie asbesto correlate, cifre particolarmente preoccupanti di tumori.

Secondo le stime dei dati raccolti dall’ONA, le seguenti cifre fanno riferimento solo ai lavoratori impiegati nello stabilimento Ilva:

  • 472 casi di mesotelioma, registrati nella sola città di Taranto nel periodo dal 1993 al 2015 (Complessivamente in Puglia negli ultimi vent’anni sono stati censiti 1.191 mesotelioma e di questi il 40% sono a Taranto);
  • Il 400% in più di casi di cancro tra i lavoratori impiegati nelle fonderie ILVA;
  • Il 50% di cancri in più anche tra gli impiegati dello stabilimento, che sono stati esposti solo in modo indiretto;
  • Il 500% di cancri in più rispetto alla media della popolazione generale, della città di Taranto, non impiegata nello stabilimento.

Mentre i seguenti numeri fanno riferimento ai cittadini che si sono rivolti all’associazione, provenienti da tutto il capoluogo jonico:

  • 360 casi di cancro polmonare e mesotelioma
  • 85 tumori della vescica
  • 316 broncopatie
  • 201 asbestosi

Come appreso dai dati raccolti dall’associazione, la situazione è tanto pericolosa per gli impiegati dell’industria siderurgica così come i comuni cittadini che risiedono nella zona circostante. Perché l’amianto così come gli altri cancerogeni riesce ad inquinare tutti gli elementi con i quali entra in contatto che possa essere: acqua, aria o il suolo sul quale camminiamo.

Fonte: Carmela Massa

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