Venezia: ieri la prima udienza d'Appello del processo "Marina bis"

condividi su facebook condividi su twitter 07-02-2020

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Venezia: ieri la prima udienza d'Appello del processo

Si è tenuta nell'aula Bunker della Corte di Appello di Venezia, la prima udienza del processo di appello del procedimento c.d. Marina Bis.

Il procedimento si è concluso in I grado Ezio Bonanni difensore di tre parti civili, famigliari di tre ex Militari deceduti per mesotelioma da esposizione ad amianto, hanno a suo tempo impugnato la sentenza del Tribunale Penale di Padova, con la quale il Giudice Chiara Ilaria Bitozziaveva assolto tutti gli imputati, da una parte con la formula "il fatto non sussiste", adducendo che non si fosse raggiunta la prova in ordine alla certezza della diagnosi di mesotelioma e, per tre casicon la formula "per non aver commesso il fatto"ritenendo inesistente la legge scientifica del c.d. effetto acceleratore, in base alla quale ogni esposizione rileva quantomeno per l'abbreviazione dei tempi di latenza e, quindi, per l'anticipazione del decesso

In aula, l'Avv. Ezio Bonanni, che ricordiamo è anche il presidente dell'ONA, oltre a chiedere la riforma della sentenza di assoluzione - con la conseguente condanna degli imputati e del responsabile civile (Ministero della Difesa) al risarcimento dei danni – ha ribadito a gran voce l'autogol della Marina Militare che, dopo decenni di silenzi e di parziali ammissioni, ha riconosciuto che ad oggi esistono unità navali ancora in servizio che contengono amianto nei punti più disparati, dagli impianti elettrici alle caldaie, dai dormitori alle infermerie, dalle sale mensa ai magazzini.

I numeri della strage amianto in Marina

L'utilizzo di amianto in Marina Militare, nelle unità navali e negli arsenali, ha provocato non meno di 570 mesoteliomi, che costituiscono la punta dell'iceberg delle patologie asbesto correlate (tra le quali ricomprendere il tumore del polmone, della laringe, degli altri organi del tratto gastrointestinale, oltre che di placche pleuriche e di asbestosi). In tutto, alla Procura di Padova sono stati segnalati 1101 casi di patologie asbesto correlate (dati confermati anche nella relazione finale della Commissione Parlamentare d'Inchiesta). L’auspicio è che i responsabili di migliaia di decessi causati dall'esposizione ad amianto vengano condannati. La Corte di Appello ha disposto la rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale mediante la nomina di due periti con rinvio al prossimo 20 aprile 2020.

L’Osservatorio Nazionale Amianto tutela tutte le vittime da amianto della Marina Militare e delle altre forze armate.

Attraverso l’ONA è possibile ottenere il riconoscimento di vittima del dovere, il riconoscimento di malattia professionale all’INAIL, il prepensionamento e il risarcimento danni amianto.

Per accedere ai servizi di assistenza gratuita ONA basta contattare il numero verde o inviare una richiesta di consulenza attraverso lo sportello online dell’associazione.

Fonte: ONA

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