Teste di calcio

Messi applaude De Rossi e Manolas, Makkelie come Ponzio Pilato e la bugia di Ronaldo

condividi su facebook condividi su twitter 06-04-2018

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Messi applaude De Rossi e Manolas, Makkelie come Ponzio Pilato e la bugia di Ronaldo

TESTE DI CALCIO – Avviso ai naviganti: tutto quello che è scritto qui è frutto dell'incoscienza di una rubrica priva di freni inibitori. Non prendere il tutto troppo seriamente (e, perchè no, distendi la bocca in un sorriso).

Una settimana nera per il calcio italiano, che ricorda un po’ gli odori nauseabondi dell’eliminazione dell’Italia ai playoff, dopo essere stata messa a cuccia dalla Spagna nei gironi. Il confronto con i nostri cugini iberici, da alcuni anni a questa parte, è veramente impietoso. Le due partite di Champions  League di questa settimana lo dimostrano. Quella a Torino di più di quella al Camp Nou, ma tant’è che il complessivo risultato sarebbe un sonoro 7-1. La difesa bianconera sembra fare la fine di Renzi, prossima alla rottamazione. Il Messi di Torino, Paulo Dybala, dopo esser stato escluso dall’Argentina perché copia in brutto della Pulce, ora viene anche surclassato dall’altro fenomeno, CR7. Non si se sono più rossi per l’imbarazzo i tifosi dopo la prestazione del 10 juventino oppure il cartellino che l’arbitro gli ha rifilato martedì scorso.

Ma se la Juve piange, la Roma non si ubriaca in festa. Il Barcellona la batte 4-1 e chiude quasi definitivamente i giochi. Si aspettavano le prodezze dei grandi attaccanti blaugrana, invece sono arrivate quelle dei giocatori giallorossi. Sì, ma nella loro porta però. Messi si è complimentato con De Rossi. Il tiro-autogol che ha superato Alisson non sarebbe riuscito a farlo nemmeno lui. Un tiro ben angolato, assolutamente imparabile. Un tocco ben aggiustato anche quello di Manolas, che porta al secondo autogol del match. Insomma, la Roma aderisce in pieno a quella corrente filosofica del meglio flagellarsi dell’essere flagellati. A contribuire all’autoflagellazione ci ha pensato anche l’arbitro però. Un rigore netto negato ed un altro episodio, sempre da rigore, abbastanza dubbio. Di certo, almeno un penalty avrebbe dovuto essere concesso dall’arbitro Makkelie, che non se l’è sentita di fischiare una cotanta punizione contro i padroni del tempio del calcio del Camp Nou. Makkelie, anche detto Ponzio Pilato, se ne lava le mani. Chissà se un giorno verrà giudicato dalla giustizia divina o magari da Pierluigi Collina. L’unica sorpresa di questi quarti è rappresentata dal Liverpool, che piega quello sbruffone di Guardiola e i suoi miliardari bambocci vestiti in celeste. A segno Salah, Chamberlain e Manè, tre giocatori sottovalutati e poco considerati in passato che ora si sono presi la soddisfazione di stendere una delle maggiori candidate alla vittoria finale. L’ignoranza e la rudezza di Klopp prevalgono sull’eleganza e la compostezza di Pep Guardiola, che stavolta deve ingoiare la pillola senza fare dialoghi sui massimi sistemi. Il giorno prima della partita, il tecnico tedesco aveva punzecchiato lo spagnolo: “Pep ha sempre avuto squadre migliori della mie. Ha sempre avuto giocatori straordinari. Non ci sono molte differenze nel nostro stile. La tattica è importante, ma solo con quella non si possono fare magie”. Boom. E dopo questa partita, al vecchio Pep gli sarà venuto un po’ di mal di testa.

E' venuto mal di testa anche a me nel leggere le parole di Piero Ceccherini, ex arbitro di Serie A, che diresse un Juventus-Inter del 1998, diventato famoso per l'episodio del rigore negato a Ronaldo. Il sig. Cecchirini tuttora ha un'interpretazione diversa sullo scontro Iuliano-Ronaldo. "Lì per lì è stata quella di uno scontro fisico di Ronaldo su Iuliano, e non il contrario - dice -. Oggi, dopo molto tempo, confermo che quello che ho visto in campo corrisponde alla realtà delle cose, se si vuol parlare di un contatto fisico. E arrivo a dire che il mio errore è stato quello di non aver dato calcio di punizione a favore della Juventus, perché il fatto di non aver fischiato ha fatto pensare che io abbia visto il fallo di Iuliano e non abbia voluto concederlo. Invece ho proprio visto il contrario. Se fossimo stati nel basket sarebbe stato fallo di sfondamento di Ronaldo, che poi sono le parole testuali che dissi in campo a Pagliuca".

Esattamente cari lettori. A fare fallo è stato Ronaldo.

"Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità"

Joseph Goebbels, cancelliere e ministro della propaganda del Reich nazista

Fonte: Eduardo Barone per Insideroma

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