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Notte prima degli esami senza l'Italia e Ventura. Jorginho l'arcangelo San Michele e l'autobiografia di Ballack

condividi su facebook condividi su twitter 15-11-2017

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Notte prima degli esami senza l'Italia e Ventura. Jorginho l'arcangelo San Michele e l'autobiografia di Ballack

TESTE DI CALCIO – Avviso ai naviganti: tutto quello che è scritto qui è frutto dell'incoscienza di una rubrica priva di freni inibitori. Non prendere il tutto troppo seriamente (e, perchè no, distendi la bocca in un sorriso).

Alla fine il pastrocchio tanto temuto è arrivato. Più che un pastrocchio, un vero e proprio cataclisma, che ha gettato la Nazionale, la Figc e l'intero movimento calcistico nostrano nel caos. Se non fosse una così grande tragedia sportiva, sarebbe anche molto divertente vedere le reazioni indignate dell'opinione pubblica all'eliminazione azzurra dai Mondiali, ancora prima che questi iniziassero.

Ma non solo. A piangere sono tutti i commercianti, dalle pizzerie e pub che sopravvivevano solo grazie ai pischelli che affluivano per vedersi l'Italia con una pinta in mano, fino alle promozioni dei negozi basate sui risultati dell'Italia (in realtà per alcuni può anche essere un risparmio, come Media Word che nel 2006 dovette regalare buoni sconto per la vittoria del Mondiale). Ma soprattutto, con Ventura in panchina non si sarebbe mai potuto girare il remake di Notte prima degli esami. Ce lo vedete il protagonista a mettersi le mani nei capelli per lo scialbo 0-0 con la Svezia  invece di esultare come un matto al rigore di Fabio Grosso?

Sono tempi diversi. Epoche diverse. E' inglorioso vedere Gigi Buffon come un salice piangente dopo un girone giocato in modo orripilante dagli azzurri, oppure Daniele De Rossi che si incazza con la vena di fuori quando è in panchina e non sul campo. La cosa più strana è però stupirsi dell'eliminazione. Ventura fa giocare l'Italia pensando di essere Telè Santana e avere il Brasile. Più attaccanti buttiamo nella mischia, meglio è. Poco importa se si pestano i piedi a vicenda come neanche Di Battista con Di Maio. Jorginho, mai convocato e sempre bistrattato da Ventura, nell'ultimo match diventa l'arcangelo San Michele con la spada di fuoco, salavatore della patria, chiamato dal Brasile per scacciare gli incivili vichingi dal suolo italico. L'Italia di Ventura è stata una commediola da teatro che ti fa ridere non perché fa ridere, ma perché è un po' imbarazzante.

Comunque, a quanto risulta Ventura non ha nessuna intenzione di dimettersi. Sì, fa benissimo. Perché dovrebbe farlo? Succede di non andare ai Mondiali, ogni tanto. Mica è colpa di qualcuno. Anzi, ci ha fatto un favore. Ci ha dato la possibilità di organizzarci meglio le vacanze e fare quello che non abbiamo mai fatto.  A mio parere dovrebbe anche essere confermato. Nel 2018 sto progettando di andare in Indonesia a giugno con la mia ragazza e trovare il tempo per vedermi l'Italia agli Europei sarebbe davvero una rottura di scatole.

L'eliminazione italiana ha fatto scalpore, ovviamente, anche in giro per il mondo. C'è chi ha commentato con ironia, chi si è dispiaciuto veramente, chi ha mostrato rispetto. E poi c'è Micheal Ballack. L'ormai 40enne ex calciatore tedesco , dopo la disfatta della nostra Nazionale, ha pensato bene di inforcarsi gli occhiali, prendere il computer e iniziare a commentare la nostra eliminazione come un bimbominkia di 12 anni. "Pregate per l'Italia" e "Campioni del mondo adesso?" con tanto di smile e icone demenziali. A parte l'odierno rincoglionimento senile che lo attanaglia, Ballack in passato è stato un bel centrocampista. Poi, vado a vedere i titoli internazionali che ha vinto in carriera: zero. Poi mi ricordo che c'era anche lui ai Mondiali 2006 nella sua Germania e che ha visto vincere Cannavaro e compagni e alzare la coppa del mondo, che lui, in qualità di capitano, avrebbe dovuto alzare. E allora capisco tutto. "Ogni critica è una sorta di autobiografia" diceva Oscar Wilde.

Un altro tedesco, il ct Joachim Loew si è mostrato "sinceramente" dispiaciuto per la prematura dipartita dell'Italia, perché avrebbe voluto vederla a Mondiali. La risposta di un comune cittadino romano a queste dichiarazioni sarebbe proprio: A buciardo, nun ce crede nisuno. 

 

(Nella foto: 2006 Ballack non vede l'ora di alzare da capitano la tanto sognata coppa del Mondo. Siamo nel 2017 e sono passati 11 anni. Sta ancora aspettando) 

 

 

 

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